Il nostro esposto è una denuncia politica. I firmatari del documento consegnato alla reggenza sulla questione giustizia confermano le loro preoccupazioni per quello che definiscono un meccanismo perverso che si è insinuato e che rischia di mettere a repentaglio tutta la magistratura penale. Ce l’hanno con i politici, responsabili a loro giudizio di ingerenze sul sistema giudiziario, ma anche con alcuni giudici, secondo loro disposti ad accettare certe pressioni. “Questi signori – ha dichiarato Giuseppe Rossi riferendosi ai giudici – sono ospiti di questo paese e come tali devono comportarsi”. Rigettiamo – gli ha fatto eco Valeria Ciavatta – ogni accusa di interferenza con gli atti del collegio garante per la costituzionalità delle norme. Ci siamo limitati – ha spiegato l’esponente di AP – a fare una denuncia, senza entrare nel merito della decisione che i saggi dovranno assumere. Il riferimento è alla questione di costituzionalità sollevata dal giudice Ceccarini in relazione al giudizio sul collega Buriani, indagato per presunta intimidazione del teste chiave nella vicenda della patente. Sono convinta – ha dichiarato Francesca Michelotti leader di zona franca del PdD – che il segretario agli Interi debba dimettersi, ma non che questo debba causare la caduta del governo, il paese non può permettersi un’altra crisi”. Non la pensano così gli altri firmatari, per i quali invece dovrebbe dimettersi l’intero esecutivo. Faremo – assicura Romeo Morri – una serie di iniziative nel paese per portare la cittadinanza a conoscenza dei fatti, e spiegarli nel dettaglio, nella speranza che presto il pallino torni nelle mani degli elettori e sappiano che cosa fare.
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