L’Europa è una faccenda troppo importante per lasciarla in mano al Psd
Naturalmente quest’ultima cosa i candidati del Partito dei Socialisti e Democratici si son ben guardati dal dirlo! Ma cosa sta succedendo in casa del PSD? Sulla questione dell’Europa si muovono ormai come una sorta di setta di scientology al comando del loro guru Beppe Morganti. EUROPA EUROPA EUROPA sembra essere diventato il loro mantra! Il fatto è che purtroppo quelli del PSD si sono tirati dietro anche gli altri compagni di merende della sinistra nostrana. Cari amici del PSD basta raccontare balle sull’Europa. Per non parlare dell’altro capolavoro di irresponsabilità e scriteriatezza che è stata l’iniziativa del referendum propositivo sull’adesione all’UE.
Cioè i cittadini saranno chiamati a decidere tramite referendum se avanzare la domanda di adesione all’UE sulla base di un riflesso fideistico al proprio partito di appartenenza. Sulla base di quali informazioni diciamo noi? Quale consapevolezza? Il comune cittadino ha contezza delle implicazioni che ciò comporta? A questo proposito vorrei fare una critica alla legge sul referendum che non dovrebbe permetterli in materia di politica estera e Trattati internazionali. Dicono i proponenti del referendum: facciamo domanda di adesione poi si vedrà. Si vedrà un corno, bisognerà saperlo prima che cosa ci aspetta! Il percorso a mio avviso doveva essere l’inverso: ovvero le forze politiche presenti in Consiglio (almeno i 2/3) si mettono d’accordo sul migliore percorso verso l’Europa dopodiché mettono al vaglio la loro decisione sottoponendola all’elettorato tramite referendum confermativo.
Questo era un giusto percorso da seguire. Invece così con la strada scelta del referendum propositivo si è scelto un approccio ideologico, da tifoserie della curva sud, che mal si attaglia ad una faccenda cotanto delicata. Ma voi credete che l’Europa sia una costruzione irreversibile? Io no. Se salta l’euro salta anche l’Europa. E come tutti sappiamo l’euro non naviga in buone acque. Personalmente non scommetterei 10 lire sul fatto che l’euro continui a esistere tra 3 anni. Alla luce di questo fosco scenario sarebbe deleterio per San Marino rimanere con il cerino acceso in mano.
Per non parlare che con l’andar del tempo San Marino finirebbe per rappresentare una presenza ingombrante per l’Italia. Per l’Italia, chiaro? Ci siamo capiti? Entrare in Europa per il nostro Paese significherebbe altresì uscire dal tradizionale solco della politica estera sammarinese improntata al basso profilo. Sedersi al tavolo alla pari con stati come la Germania, la Francia, l’Italia e l’Inghilterra significa adottare una politica estera sopra le righe per San Marino. Ma voi credete che la statualità di San Marino sia un fatto acquisito una volta per sempre? Io no.
La statualità e la sovranità della nostra Repubblica sono un miracolo che va coltivato giorno per giorno con scelte oculate e intelligenti soprattutto in politica estera. Cari amici del PSD con l’Europa state scherzando con il fuoco. Non vorrei che la faccenda del referendum sull’Europa - in programma per il prossimo anno - sfociasse con la condanna perpetua, da parte della storia e del nostro Santo fondatore, per aver cancellato San Marino dal novero dei Paesi della comunità internazionale grazie a questa gentaglia di sinistra.
Comunicato stampa Leonardo Raschi - Liberal Sammarinesi