In Europa a pieno titolo: opposizione divisa
Tutti concordano sulla necessità dei piccoli passi per valutare le ripercussioni su istituzioni, economia e sociale. “Bisogna guardare a vantaggi e svantaggi” ribadisce Gabriele Gattei di Noi Sammarinesi, che giudica comunque valida l’ipotesi di una esplorazione conoscitiva.
“Il governo deve parlare solo su mandato consiliare – ribadisce il presidente di Ans, Vittorio Pellandra – cosa che non c’è stata”. Chiede poi cautela visto che al momento non c’è alcun vantaggio nell’entrare in Europa.
Romeo Morri non prende posizione per i Popolari.
Per i Democratici di Centro le relazioni con l’Unione sono un fattore chiave per lo sviluppo generale del paese, “sviluppando accordi specifici - dice Pier Marino Mularoni – ma l’indirizzo giusto è quello dell’istituzione di una Consulta per l’Europa. Noi abbiamo proposto che un ufficio degli esteri verifichi pro e contro. Non servono polemiche – conclude – ma una valutazione dei problemi”.
“I Sammarinesi per la Libertà hanno sempre avuto una posizione chiara sull’Europa – aggiunge Monica Bollini -. Intensificare i rapporti va bene, perché siamo di fatto in Europa, ma siamo contrari all’adesione”.
Augusto Casali ricorda, quale titolare degli esteri, di aver inviato un promemoria ai vertici dell’Unione, per instaurare un discorso diretto, cosa che non ha avuto seguito. “Incontrammo anche l’allora presidente della Commissione europea". Insieme a Casali i segretari Stolfi e Masi. "Romano Prodi ci sconsigliò di entrare nell’Ue”. Per Nps va bene approfondire il discorso ma occorre sapere oneri e onori di una partecipazione a pieno titolo.