Gli Europopolari confermano in toto le loro posizioni e polemizzano con Alleanza Popolare: “Non intendiamo accettare alcun diktat da Ap che ha fallito in due governi – afferma all’unanimità l’esecutivo degli Eps – le nostre decisioni intendiamo prenderle da soli, confrontandoci con il Patto, ma non certo sotto le pressioni indebite di Alleanza Popolare”. Va giù ancora più duro il leader degli Europopolari, Pier Marino Menicucci, che definisce il partito guidato da Stefano Palmieri “l’anomalia del sistema”. Ieri sera l’organismo degli Eps ha rilanciato le proprie critiche sulla politica estera, sulla sua gestione, sui metodi; tanto più – sottolineano - alla luce delle notizie diffuse sull’incontro alla Farnesina tenuto segreto alla coalizione e al Governo. Non condividono neppure la gestione della Pubblica Amministrazione. Lamentano una mancanza di chiarezza e accusano di gestione clientelare della PA. Insomma il clima sembra destinato a surriscaldarsi e non certo a stemperare. L’esecutivo Eps appoggia senza riserve i suoi rappresentanti, sia in Consiglio Grande e Generale che ne Governo, come pure approva il comportamento tenuto dalla propria delegazione durante la verifica di maggioranza ancora in corso. Confermato il processo di aggregazione con i Democratici di Centro, lo scioglimento del partito degli Europopolari il 15 febbraio prossimo e la successiva nascita di un nuovo soggetto politico fissata per il 4 marzo.
Sergio Barducci
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