Gli Europopolari presentano la loro linea politica

Gli Europopolari presentano la loro linea politica.
Una presentazione che apre, di fatto, la campagna di adesione. A meno di un mese dalla loro ufficiale costituzione, gli Europopolari aprono il loro cammino politico e lo fanno illustrando nel dettaglio la loro visione politica, contenuta in un manifesto che con uno slogan traccia il loro impegno futuro: "Per una San Marino da Vivere". Siamo un partito che si rifà ad una cultura cattolica, liberale e laica – precisano – siamo all’opposizione e non abbiamo smanie di governo.
Due le direttrici portanti della loro azione: l’apertura di una fase costituente per una colazione fra partiti che si riconoscono nei valori di riferimento; un’opposizione convinta e costruttiva, senza sconti né al governo né alla maggioranza. Aspirano ad una rinnovata partecipazione, ad una nuova fase della politica, lontana dalle logiche del passato. Vogliono un paese nuovo sotto più punti di vista: quello ambientale, sul fronte dell’istruzione e della formazione, per la salvaguardia della salute, uno sviluppo sostenibile ed una gestione avanzata dell’economia, che passi anche attraverso una riduzione della pressione fiscale. Grande attenzione ai temi internazionali, a partire dal rapporto con l’Italia, e l’accordo di cooperazione economica in attesa di definizione; un nuovo dialogo con l’Europa, superando ed aggiornando gli accordi del 91, ma attenti – spiegano – l’adesione è ben altra cosa.
Nel simbolo ci sono i colori della Repubblica, le stelle dell’Europa che però sono solo tre e si riferiscono alle tre torri di San Marino, il cuore che richiama il Partito Popolare Europeo. E’ – spiegano – il nostro riferimento. Desideriamo essere – evidenziano – a disposizione di chi voglia incidere sul futuro del Paese e citano una frase storica di John Fitzgerald Kennedy: non chiedete cosa può fare il vostro Paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro Pese.
Infine una riflessione sull’evoluzione politica in corso: noi siamo un partito di centro – precisano – e da qui guardiamo con grande attenzione a ciò che accade nel centro destra e ciò che accade nel centro sinistra. Guardiamo – concludono – ai programmi.

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