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Expo 2030, Beccari: “San Marino sosterrà Roma”

In caso di ballottaggio, “valuteremo le migliori opzioni per il nostro paese”. Riflettori puntati anche su Consulta e voto dei sammarinesi non residenti, con il Segretario che apre al seggio estero

di Monica Fabbri
24 nov 2023
Il Segretario Luca BeccariIl Segretario Luca Beccari
Il Segretario Luca Beccari

Non solo violenza di genere. In comma comunicazioni della Commissione Esteri si parla anche di Expo 2030, con il Segretario Beccari che annuncia la sua partecipazione, la prossima settimana, alla votazione della città ospitante. “San Marino – afferma - sosterrà Roma”.

Una doppia opportunità: oltre alla cooperazione con il governo italiano, la vicinanza dell'evento garantisce una partecipazione più efficace. Nel caso di ballottaggio con Arabia Saudita e Corea del Sud “valuteremo – dice - le migliori opzioni per il nostro paese”. Fari puntati, poi, sulla Consulta dei Sammarinesi all’estero. Quest'anno – in cui cade il 50esimo anniversario – è stata trovata una sintesi “non scontata a inizio legislatura” su organizzazione e Comunità estere. Il progetto di legge ha incassato il parere positivo di tutti i partecipanti – spiega il Segretario – e verrà presentato in Consiglio.

Torna invece il nodo del voto estero che il Presidente Otello Pedini ha definito eterno “convitato di pietra”. “I nostri concittadini non chiedono la luna - sottolinea Beccari - ma una modalità di espressione di voto più facile. È nei loro diritti”. Di qui la necessità di ragionare “come tanti altri Stati” su una modifica costituzionale che preveda il seggio estero, con la possibilità di voto telematico o presso le sedi consolari. Questione su cui si era già aperta – rivela - una valutazione con il precedente Segretario agli Interni. “Ma – ammette - non siamo stati in grado di trovare una sintesi. Forse la politica non ha voluto trattare questo tema più di tanto nella corrente legislatura”, ma in vista del confronto sulle riforme istituzionali, suggerisce che venga inclusa anche l’espressione di voto dei cittadini non residenti.

Quello che è stato per anni un nervo scoperto, su cui si sono consumati scontri feroci, ha visto nel tempo diminuire le resistenze. I commissari stessi ne prendono atto, ammettendo che il diritto di voto va affrontato. Emerge però da più parti la necessità di valutare l'aumento considerevole del numero dei cittadini residenti fuori dai nostri confini, per l'effetto che potrebbe avere sul voto stesso. Viene quindi sollecitato un ragionamento più esteso della garanzia di un diritto di cui tutti si sono fatti carico. Con dati alla mano, per calare la soluzione migliore, evitando distorsioni.





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