Festa dell'Amicizia: dibattito su informazione e tecnologie
Informazione e nuove tecnologie. La Dc si è interrogata sugli scenari futuri e sulle modificazioni in corso nel campo della comunicazione. Un’occasione per tastare il polso anche allo stato attuale della tecnologia in Repubblica, capire e valutare l’operato della televisione di servizio pubblico, della sua radio, dei quotidiani sammarinesi, delle altre espressioni sul territorio. Tra gli ospiti, oltre agli esponenti del mondo politico, Pierpaolo Guardigli, titolare dell’unico blog sammarinese. I blog sono una nuova frontiera della comunicazione attraverso la rete internet, che tanto affascinano gli utenti. Nel mondo ogni giorno ne nascono 80 mila. 'Sono una stanza di conversazione – ha spiegato Guardigli – l’opportunità per la gente comune di esprimere le proprie opinioni in assoluta libertà”. Non sono mancati, ovviamente, i riferimenti all’emittente di Stato, con Morganti, da una parte, che invoca la caduta del regime monopolistico, il Segretario di Stato all’Informazione, Giovanni Lonfernini, che mette in guardia sui rischi di svendere una sovranità e di lasciare spazi ad operazioni in campo televisivo che nulla hanno a che fare con il territorio. 'Da considerare – hanno sottolineato gli intervenuti – l’esiguità delle dimensioni della Repubblica e quindi del cosiddetto bacino d’utenza. Un mercato che rischia di essere presto saturo e dal quale diventa difficile ricavare le risorse pubblicitarie necessarie. 'Ma la concorrenza – aggiunge Morganti – aguzza l’ingegno, ben vengano nuove iniziative editoriali'. Considerazioni, nel corso del dibattito, anche sull’adeguamento della pubblica amministrazione alle nuove tecnologie e le opportunità comunicative. Sottolineati, dalla Presidente della Commissione di Vigilanza, Eva Guidi e dal Vice Segretario democristiano, Marco Gatti, i ritardi in questo settore da parte degli uffici pubblici, in particolare a cogliere e a praticare le opportunità che la rete internet ha messo a disposizione per risparmiare tempo, e quindi denaro, evitare spostamenti fisici degli utenti, snellire iter e procedure di tutte le pratiche. Un cenno, dalla responsabile dell’organismo di vigilanza, alle scelte politiche che attengono alla televisione pubblica per quel che riguarda la sua identità, il suo bacino di interesse, la sua linea editoriale. 'Il sistema politico deve decidere – ha detto, facendo riferimento a recenti polemiche – che televisione vuole, se di servizio pubblico per la Repubblica o più orientata verso i vicini territori italiani e consegnare ai vertici dell’azienda il mandato conseguente”.
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