SINTESI POLITICA

Festa dell'Amicizia, Venturini: “La Dc, un partito capace di dare ancora molte cose buone al Paese”

Attuazione dell'accordo di associazione all'Ue e riforme istituzionali, i temi cruciali della Legislatura. Annunciate le date del XXII Congresso Dc: dall'8 al 10 novembre al Kursaal

Festa dell'Amicizia, Venturini: “La Dc, un partito capace di dare ancora molte cose buone al Paese”.

La 51° Festa dell'Amicizia si è chiusa come sempre con il discorso del segretario politico del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, Gian Carlo Venturini. La bussola strategica dell'azione del partito di maggioranza relativa, con un  lungo excursus che parte dal 2023, con la crisi di Governo, "gestita con senso di responsabilità", tenendo insieme "una maggioranza indebolita ma ancora rappresentativa", fino alle elezioni dello scorso giugno che hanno confermato la Dc primo partito con il 34,14% dei voti, "un risultato straordinario, addirittura superiore a quello del 2019". "C’è chi ha sperato fortemente in una rovinosa caduta. Ebbene, - dice Venturini - oggi possiamo dire - senza vanità, ma con molta fierezza – che i sammarinesi hanno deciso di premiare la nostra coerenza e senso di responsabilità. Hanno premiato chi, come il PDCS, ha saputo “rimettere in sicurezza e riportare alla normalità” questo Paese".

Insiste sul processo di  rinnovamento che il partito ha vissuto; "un partito - sottolinea - capace di dare ancora molte cose buone al Paese". Poi una analisi puntuale dei rapporti con le altre forze politiche, ponendo l'accento sul fatto adesso che la "vera sfida" in maggioranza "sarà far sempre prevalere, come già durante la fase delle consultazioni, la capacità di sintesi, la volontà di unire e non dividere". 

Attuazione dell'accordo di associazione all'Ue e riforme istituzionali, restano i temi cruciali della XXXI Legislatura. 

Annunciate le date del XXII Congresso Dc: dall'8 al 10 novembre al Kursaal. 

Di seguito l'intervento integrale di Gian Carlo Venturini: 

"Care amiche, cari amici... Anche quest’anno, ci ritroviamo in questa piazza. Lo scorso anno ci siamo salutati dopo aver celebrato un anniversario importantissimo: la 50esima edizione della Festa dell'Amicizia. Sento che il calore di questa piazza, a distanza di un anno, non è affatto diminuito, anzi, è diventato ancora più intenso, stringendo in un solo grande abbraccio tutta la famiglia democristiana, che oggi si riunisce per fare festa in amicizia e per riaffermare i valori di democrazia, libertà e solidarietà, indispensabili per il bene del nostro Paese, dai quali il nostro Partito alimenta le sue radici. A proposito di questi valori, quest’anno vorrei ricordare tre grandi protagonisti della vita della DC: Giovanni Zaccaria Savoretti, fondatore e per molti anni Segretario Politico del PDCS, Clara Boscaglia e Federico Bigi dei quali, rispettivamente nel mese di aprile e luglio abbiamo commemorato l’anniversario della morte, rinnovando la memoria di una testimonianza e di un insegnamento sempre attuale, e che ci spinge anche oggi ad agire nel solco da loro tracciato. Proprio il Maestro Savoretti, 76 anni fa, sottoscriveva insieme ad altri amici il manifesto fondativo del nostro Partito. ”Civiltà cristiana in atto”, per usare le parole del nostro atto costitutivo. La lunga storia di questa grande famiglia si è intrecciata con la storia della Repubblica di San Marino, crescendo insieme ad essa e rigenerandola giorno dopo giorno, custodendo inalterata l’identità del nostro Paese, promuovendo l'idea di bene comune e l’impegno per la comunità, in maniera sussidiaria e solidale, vissuto concretamente nel lavoro, nella famiglia, negli ambiti sociali e politici. Un'identità che abbiamo difeso fortemente sia dai trasformismi della politica, sia dal populismo, grazie alla lungimiranza di chi è stato in grado di interpretare i cambiamenti della società, alla luce di valori autentici e duraturi. Valori della Dottrina Sociale che, oggi come ieri, continuano ad essere la bussola che orienta le nostre scelte e decisioni. Il 2023 è stato un anno particolare e complesso. Ricordo ancora il sentimento che si respirava qui a Serravalle. Un sentimento di fiducia ed ottimismo, per i risultati che stavano premiando il lavoro fatto fino ad allora, ma anche un po’ di incertezza per le sfide che dovevamo ancora affrontare e le decisioni non semplici che avremmo dovuto assumere. Non dimentichiamo che in quel periodo il Paese era retto da una maggioranza ridimensionata dall'improvvisa decisione del movimento Rete, che si era chiamato fuori dal Governo, proiettandoci tutti, dopo il COVID e la guerra, nuovamente in un nuovo scenario di incertezza. La Democrazia Cristiana, con grandissimo senso di responsabilità, si era però impegnata - lo ricorderete tutti - a non staccare la spina, a tenere insieme quella maggioranza “indebolita” ma ancora rappresentativa, mossa da una convinzione chiara e forte: la nostra Repubblica non poteva, proprio in quel momento, correre il rischio di essere destabilizzata da giochini politici, ad un passo dalla chiusura dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. Di fronte alla comoda via del ricorso anticipato alle urne, che ci avrebbe visto vincenti, ma mettendo il Paese a rischio, il PDCS ha scelto la strada della coerenza e della responsabilità, continuando a governare, anteponendo alle logiche di parte il benessere e l'interesse esclusivo della popolazione sammarinese, giovani, anziani, famiglie, ma anche associazioni di categoria, sindacati, aziende, professionisti, rappresentanti del terzo settore. Un traguardo così importante, come quello dell'Accordo di Associazione, necessitava da parte nostra il massimo grado di compattezza, coesione, sinergia. Un lavoro intenso, proficuo e risoluto per potere finalmente raggiungere quell’obiettivo e perfezionarlo in tempo utile. Oggi possiamo dire che la chiusura delle trattative e la definizione del testo, che è in fase ultimativa e prossimo alla firma, è il frutto della bontà della nostra scelta. È IL FRUTTO DELLA BUONA POLITICA DEL NOSTRO PARTITO. In tal senso, vorrei ricordare anche la recente partecipazione del nostro Partito al 28esimo Congresso del Partito Popolare Europeo il 6 e 7 marzo scorsi. Intervenendo in quell’assise ho confermato il supporto del PDCS all’azione del PPE in Europa, e condiviso con l’Assemblea Congressuale il positivo risultato della conclusione del negoziato dell’Accordo di Associazione all’Unione Europea, ottenendo la conferma del continuo sostegno da parte dei Leaders del PPE. Un’altra forte conferma della validità della nostra azione politica. Inoltre, la scorsa estate, proprio in vista della prossima conclusione della XXX Legislatura, che avrebbe avuto il suo termine naturale a novembre di quest’anno, iniziavamo gli incontri ed i colloqui con le altre forze politiche, per cercare “una quadra” in vista delle elezioni che si sarebbero tenute certamente nel 2024. Dopo un approfondito confronto all’interno degli organismi del PDCS, nella Direzione e nel Consiglio Centrale, insieme abbiamo deciso di non precludere nessun tipo di dialogo, aprendo la porta a tutti gli interlocutori che si fossero voluti impegnare a dare continuità e concretezza all’azione politica che stava facendo crescere il nostro Paese, nell’ottica della condivisione, della partecipazione e del coinvolgimento di tutte le forze rappresentative del nostro Paese. Nel fare questo, eravamo partiti da alcuni punti fermi, primo tra tutti, iniziare il confronto con coloro che erano i nostri alleati di allora, e avevano scelto di continuare a far parte di quella maggioranza, che ritenevamo, e riteniamo ancora oggi, un’esperienza politica indubbiamente positiva e che ci aveva permesso di centrare obiettivi importanti, benché sul tavolo rimanessero ancora delle questioni aperte e tanto lavoro da fare. Alcune di quelle forze politiche hanno risposto prontamente al nostro appello. Altre, al contrario, hanno optato per una scelta differente e di difficile comprensione, seppur rispettabile, concentrati più sul proprio successo elettorale che sul bene del Paese. Per mesi abbiamo ascoltato pronostici negativi da parte di avversari politici, che prevedevano un crollo dei consensi della Democrazia Cristiana, o comunque un risultato non in linea con quello della precedente tornata elettorale. C’è chi ha sperato fortemente in quella rovinosa caduta. Ebbene, oggi possiamo dire - senza vanità, ma con molta fierezza – che i sammarinesi hanno deciso di premiare la nostra coerenza e senso di responsabilità. Hanno premiato chi, come il PDCS, ha saputo “rimettere in sicurezza e riportare alla normalità” questo Paese, che nel 2019 era stato portato sull'orlo del baratro economico, finanziario, sanitario, sociale e diplomatico. Hanno premiato le forze responsabili che senza proclami o progetti faraonici, ma con un’analisi attenta delle esigenze della popolazione e la concretezza dell’agire, hanno riportato in carreggiata un Paese destinato alla deriva, con interventi che hanno consentito di mettere in sicurezza i conti pubblici, razionalizzato il debito, aumentate le entrate e la liquidità, dando sostenibilità ed equilibrio al bilancio dello Stato e recuperare e rafforzare i rapporti e la credibilità internazionale. La riforma della giustizia, insieme ad alcune soluzioni che hanno consentito di dare alcune risposte alle esigenze primarie del nostro sistema sanitario - che avrà bisogno di tutta la nostra attenzione in questa Legislatura per continuare a garantire davvero il diritto ad un'assistenza sanitaria universale – sono stati altri aspetti del nostro lavoro, degni della considerazione della popolazione. Il 9 giugno gli elettori - possiamo dirlo con assoluta certezza - hanno riconosciuto tutti gli sforzi fatti e premiato, ancora una volta, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese, confermandolo alla guida del nostro Paese, come partito di maggioranza relativa, con il 34,14% delle preferenze. Un risultato straordinario, addirittura superiore a quello del 2019, che ci ha permesso di entrare in Consiglio Grande e Generale con 22 seggi. Un grazie di vero cuore a tutti voi che ci avete sostenuto, che ci avete dato fiducia, siete il motore che anima il Partito perché un partito non opera e non vive con efficacia e continuità di risultati se non parte dalla base, se non si fa interprete delle esigenze della società civile. Rivolgo altresì in questa sede le mie congratulazioni e la mia sincera gratitudine ALLA SQUADRA DEI NOSTRI 52 CANDIDATI che ha preso parte alle ultime elezioni, ai quali vorrei che rivolgeste un caloroso applauso. A tutti coloro - eletti e non eletti - che hanno contribuito all'ottima riuscita di questa campagna elettorale, che non si sono mai risparmiati per portare nei dibattiti pubblici, nelle assemblee e nei Castelli, la forza delle nostre proposte programmatiche, presentate alla cittadinanza in maniera capillare e credibile. Desidero, poi, rivolgere i migliori auspici agli uomini ed alle donne del Partito che oggi rappresentano la cittadinanza in seno al Consiglio Grande e Generale e in Congresso di Stato: sono certo che sapranno dare slancio all'azione politica del PDCS all’interno delle Istituzioni, con energia e dinamismo, e profonda attenzione alle esigenze di tutte le generazioni. Un sentito ringraziamento anche agli amici presenti nella scorsa legislatura e che hanno deciso di non ricandidarsi, ma che continueranno con il loro prezioso supporto e la loro esperienza a sostenere il Partito. Le elezioni del 9 giugno, inoltre, ci hanno detto chiaramente cosa vogliono i sammarinesi: - una politica seria e responsabile; - una politica che non rinneghi se stessa attraverso equilibrismi - una politica che valorizzi l’agire concreto e fondato su valori autentici; - una politica che dica basta ai populismi che esasperano gli animi parlando alla pancia della gente, ma senza dare soluzioni. L’esito elettorale ci ha confermato, soprattutto, che i sammarinesi hanno trovato nel PDCS un partito rinnovato, meritevole di fiducia, con persone competenti, professionali e animate da spirito di servizio, capaci di fare buona politica e di coordinare un’azione comune e condivisa, che avesse nell’equità e nella solidarietà i suoi capisaldi. UN PARTITO CAPACE DI DARE ANCORA MOLTE COSE BUONE AL NOSTRO PAESE ED A TUTTI NOI CITTADINI. Anche in questa Legislatura, intendiamo rispondere alla fiducia che la cittadinanza ha riposto in noi, affrontando le questioni e le problematiche contingenti e di prospettiva, con una visione chiara e un impegno costante, per consolidare quanto fatto finora per lo sviluppo del Paese, puntando ad un futuro prospero e sicuro per tutti i cittadini. In ciò, sappiano di godere del sostegno dei nostri alleati di ALLEANZA RIFORMISTA, con i quali abbiamo scelto di presentarci assieme alle elezioni e ai quali rinnoviamo le nostre più vive congratulazioni per il risultato elettorale ottenuto, presentandosi per la prima volta alla cittadinanza come nuova forza politica. Un percorso che avremmo voluto fare anche assieme a DOMANI MOTUS LIBERI, ai quali, insieme ad Alleanza Riformista, più volte abbiamo chiesto di partecipare ad un progetto di Coalizione, ma abbiamo sempre ricevuto una risposta negativa. Un discorso analogo riguarda il PARTITO DEI SOCIALISTI E DEI DEMOCRATICI, con i quali avremmo voluto continuare il percorso fatto durante la scorsa Legislatura ma che, senza alcun preavviso, hanno scelto di legarsi a Libera e PS e, dopo varie incertezze e ripensamenti, si sono presentati con loro in coalizione alle elezioni. Diverso, invece, è stato il rapporto con Libera e Repubblica Futura e Rete che, prima delle elezioni, erano all’opposizione. Infatti, seppure i toni si siano molto ridimensionati durante la scorsa Legislatura, la mancanza di una presa di distanza dalle posizioni fortemente conflittuali tenute da REPUBBLICA FUTURA sulla giustizia e su altre questioni importanti, sicuramente rendeva più complicata una collaborazione con loro. Tuttavia, in questa Legislatura si possono porre le basi per riprendere un dialogo ed un confronto costruttivo nell’interesse del Paese. Al contrario, con LIBERA/PS, i tentativi di confronto e le occasioni di collaborazione si sono via via intensificate, creando una progressiva fiducia reciproca. Durante il confronto elettorale, seppur da parti opposte, le posizioni tenute erano tali da poter valutare una collaborazione più stringente, se si fossero superati alcuni importanti punti di distanza. La posizione di RETE nei nostri confronti, dopo l’uscita dalla Maggioranza, nonostante il buon lavoro fatto insieme, era di preclusione totale, e di questo abbiamo preso atto. Il 12 giugno la coalizione Democrazia e Libertà ha ricevuto il mandato dalla Ecc.ma Reggenza per avviare le consultazioni finalizzate alla formazione della nuova Maggioranza per la XXXI Legislatura. Forti della rappresentatività e dell’ampio mandato popolare ricevuto, PDCS e AR si sono impegnati sin da subito a dialogare con tutte le forze politiche, a partire da quelle che hanno condiviso con noi l’esperienza di governo nella precedente legislatura, con l'obiettivo di costruire una Maggioranza ed un Governo solidi, ampiamente rappresentativi e capaci di affrontare le sfide presenti e future, continuando l’opera di rigenerazione e consolidamento del nostro sistema-paese. Una Maggioranza ed un Governo rappresentativi anche nei numeri, valutando le indicazioni degli elettori che, in questa circostanza, avevano premiato i partiti tradizionali e decretato la fine del movimentismo, e nella consapevolezza che le scelte dei prossimi anni avranno un rilievo talmente fondamentale per il consolidamento e la crescita del nostro Paese da richiedere la massima condivisione possibile. DA PARTE DI TUTTI. I quindici giorni di tempo, che ci sono stati dati per legge, sono stati animati da colloqui intensi e ci hanno portato - attraverso un’opera di mediazione e sintesi che ha richiesto equilibrio e pazienza - alla nascita di una Maggioranza che riteniamo all’altezza del compito e adatta a farsi carico delle grandi e impegnative sfide che attendono la Repubblica da qui ai prossimi anni. Le forze politiche dell’attuale Maggioranza - Partito Democratico Cristiano Sammarinese, Alleanza Riformista, Libera/PS e PSD - si sono confrontate durante le consultazioni cercando le necessarie convergenze e prendendosi le rispettive responsabilità, imprescindibili per svolgere un lavoro condiviso al servizio della nostra Repubblica. Molti detrattori, senza nemmeno dare il tempo al nuovo Governo di mettersi alla prova, si sono già lanciati all'attacco, sostenendo che questo esecutivo sarebbe minato da contraddizioni interne e dall'impossibilità di conciliare esigenze di centrodestra e centrosinistra. Ritengo questi attacchi miopi e legati ad una visione superata di fare politica. La vera sfida sarà far sempre prevalere, come già durante la fase delle consultazioni, la capacità di sintesi, la volontà di unire e non dividere, di costruire e non demolire, senza preconcetti, senza inutili scontri, senza la necessità di mettere delle bandierine, tenendo al centro il bene del Paese. L’importanza di un progressivo e continuativo rilancio economico, anche attraverso l’esecuzione di progetti infrastrutturali, l’accento posto sullo sviluppo sostenibile e su specifici progetti strategici, che riguardino turismo e commercio, il potenziamento dei servizi sanitari per garantire una sanità di qualità a tutti i cittadini, come pure problema della casa – per le famiglie - incluso il reperimento di nuovi alloggi per l’edilizia sociale, sono solo alcuni dei punti qualificanti del programma di Governo che ci siamo impegnati a fare nei prossimi anni. Importanti saranno anche gli investimenti nelle infrastrutture per aumentare la produzione energetica nazionale e ridurre la dipendenza dal mercato esterno, accompagnati da politiche per calmierare i prezzi e rendere il settore energetico più sostenibile. Per quanto riguarda il debito pubblico, un altro elemento di importanza rilevante anche per il futuro delle giovani generazioni, lavoreremo per definire strategie per la gestione e riduzione del debito, con particolare attenzione alla sostenibilità finanziaria e al miglioramento degli indicatori economici del Paese. Tutte queste scelte si inseriranno nella cornice già ben delineata e definita dell'Accordo di Associazione con l'Unione Europea, che il nostro Paese firmerà entro la fine dell’anno. Dopo oltre 9 anni di negoziato, il 7 maggio 2024, a Bruxelles durante la conferenza stampa congiunta, il Vicepresidente della Commissione Europea Maroš Šefčovič, il Segretario di Stato per gli Affari Esteri della Repubblica di San Marino Luca Beccari e il Capo di Governo del Principato di Andorra Xavier Espot hanno celebrato la finalizzazione dei testi giuridici dell’Accordo di Associazione, che ribadisco NON è l’Adesione all’Unione Europea. L’attuazione di tale Accordo, che riveste un ruolo di primaria importanza nel programma di Governo per la corrente legislatura, aprirà a San Marino le porte del Mercato Unico, al pari dei 27 stati membri, e produrrà effetti a livello istituzionale, economico e sociale allargando fortemente gli orizzonti e le opportunità del nostro Paese, senza determinare perdita di sovranità e senza l'imposizione di vincoli stringenti paragonabili a quelli degli Stati membri dell’UE. Ognuno di noi, cittadino sammarinese e le imprese sammarinesi, saremo considerati al pari dei cittadini e delle imprese dei Paesi comunitari, godendo degli stessi diritti. Nell'accordo NON rientreranno una serie di tematiche che sono, invece, dirimenti solo per gli Stati membri. Mi riferisco ad esempio agli accordi Schengen con la problematica dei flussi migratori; al tema della Fiscalità Europea; al tema della politica estera che si continuerà a svolgere in autonomia; ai parametri di bilancio, che non saranno condizionati da scelte esterne. Il perfezionamento dell’Accordo, come ho già avuto modo di dire, non è un punto di arrivo, ma di partenza. Perché spetta a noi, proprio a partire da ora, dare attuazione a quel negoziato, recependo la normativa ed avviando un graduale processo di adeguamento dei nostri apparati. Insieme a ciò, un’altra questione che reputo cruciale e su cui abbiamo centrato anche una delle serate politiche della festa di quest’anno riguarda le riforme istituzionali. Da tempo, la DC condivide l’urgenza e la necessità, di aggiornare l’assetto ed alcune modalità di funzionamento ai nostri principali organismi istituzionali, ed una riforma della legge elettorale. Non perché le nostre istituzioni, che da secoli sono il pilastro su cui si fonda la nostra democrazia, vadano in qualche modo superate, ma per renderle adeguate, efficaci e più funzionali alle esigenze odierne. Sono materie complesse, che richiederanno indubbiamente un adeguato grado di riflessione di confronto e per le quali, è stata condivisa la volontà di dare vita ad una Commissione Consiliare permanente speciale dedicata allo studio ed alla produzione di tali riforme. Sono grandi ed impegnativi i compiti che ci attendono e fin qui - per esigenze di tempo - ne ho potuto elencare solo alcuni tra tutti quelli che si prospettano. La Democrazia Cristiana, le sue donne ed i suoi uomini, non hanno timore di continuare a svolgere questo compito, nella certezza di riuscire, perché sappiamo di poter continuare a contare su una BASE AMPIA E SOLIDA DI AMICI, che daranno ognuno il proprio contributo e metteranno a servizio del Paese le proprie capacità, come avvenuto fino ad oggi. TANTISSIMI DI QUESTI AMICI OGGI SONO QUI, IN QUESTA SPLENDIDA PIAZZA, piena di famiglie, giovani, meno giovani, legati dagli stessi valori, che hanno animato il PDCS fin dalla sua fondazione. Una piazza, una grande piazza, capace di infondere fiducia e trasmettere sicurezza al Partito. E’ in questa piazza che la Democrazia Cristiana trova il suo conforto, la sua più grande legittimazione e l’approvazione di un popolo di amiche e amici. Il mio pensiero va anche a coloro che questa sera non sono qui presenti fisicamente, perché impossibilitati, ma tengono viva la fiamma e non hanno mai smesso di farci avere il loro sostegno, la loro vicinanza, la loro amicizia. A TUTTI VOI, VORREI CHE GIUNGESSE UN FORTISSIMO APPLAUSO COME SEGNO DI GRATITUDINE DA PARTE DEL PDCS PER LA VOSTRA PRESENZA E PER QUANTO FATTO FINO AD OGGI. Proprio questa sera, davanti a questa piazza, annuncio anche il PROSSIMO CONGRESSO GENERALE DEL PDCS CHE SI TERRÀ DAL 8 AL 10 NOVEMBRE AL PALAZZO KURSAAL, IN CITTÀ. SARÀ IL XXII DELLA STORIA DEL NOSTRO PARTITO. Sono passati 4 anni dall’ultimo Congresso del 2020, intitolato “SOSTENERE LA PERSONA PER IL FUTURO DEL PAESE”, durante il quale, la riflessione dei presenti aveva portato ad una sintesi che ci ha guidati lungo questi anni, ed orientati nelle scelte politiche, che hanno portato il PDCS e l’intero Paese al punto in cui ci troviamo oggi. Oggi serve un altro passo in avanti, serve dare ancora più prospettiva alla nostra azione politica, ed è per questo che è fondamentale ritrovarsi nuovamente assieme, per condividere il nostro migliore pensiero e, soprattutto, i nostri cuori, perché battano all’unisono per la nostra Repubblica e per il suo popolo. Un particolare pensiero ai nostri giovani, al nostro Movimento giovanile: che siano sempre portatori di valori ed ideali cristiani, di idee e impegno per il Paese ed il nostro Partito. Ai giovani spetta raccogliere un’eredità complessa ma, il mio consiglio è di non mollare mai, una franca ed aperta collaborazione tra le generazioni consente sempre di avere visione e trovare le migliori soluzioni. Ringrazio i nostri Segretari di Stato, tutti i membri del Consiglio Grande e Generale, il Capogruppo, il Presidente del Consiglio Centrale ed i componenti della Direzione, le ragazze e i ragazzi del Movimento Giovanile, le Sezioni, i Segretari e Vice-Segretari, che portano la voce del Partito sul territorio, per l’impegno profuso specialmente in questi ultimi mesi che hanno richiesto uno sforzo corale per la risoluzione di criticità che rischiavano di mettere a repentaglio la tenuta dell’intero Paese. Ringrazio, il Comitato della festa, le sezioni di Serravalle Dogana e Falciano e tutti gli amici che vario titolo si sono adoperati per la riuscita della festa. Ringrazio infine, il cuore pulsante che anima anche questa 51esima festa dell’Amicizia: I VOLONTARI. Alcuni di loro hanno partecipato a tutte le edizioni della Festa. Ancora una volta, con un lavoro prezioso, a volte invisibile, con settimane e settimane di preparazione, allestimento, organizzazione meticolosa e puntuale, ci hanno dato modo di ritrovarci per riflettere insieme sulle prospettive del futuro, per trascorrere del tempo insieme nel segno della spensieratezza, dell’allegria, della musica e del divertimento. Ringrazio ancora una volta tutti voi, amiche e amici, che avete preso parte a questo momento collettivo di gioia e condivisione che incarna perfettamente l’immagine di una Democrazia Cristiana unita, forte, solidale, responsabile, con lo sguardo rivolto al futuro.

GRAZIE. Viva la Democrazia Cristiana, viva San Marino".

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy