Finanziamenti sauditi, Pedini Amati: "Non possiamo perdere 100 milioni all'1,5%"

Il Segretario al Turismo invita chi di dovere a presentare al più presto progetti definitivi: "Senza - avverte - non finanziano niente”. E su chi stia remando contro, risponde: "Un po' tutti, come sempre".

“Non perdiamo questa opportunità”: il Segretario al Turismo lancia un forte appello, affinché non sfumi la possibilità di finanziamenti sauditi su opere come aeroporto, avio-superficie, ospedale, ricostruzione del trenino storico. “Non possiamo perdere 100 milioni di euro all'1,5% di fronte ad un debito pubblico che ci costa il 7%. Ogni anno per vent'anni risparmiamo ad esempio 5 milioni e mezzo, che tradotti nei 20 anni sono qualcosa come 100 milioni di euro.  Chiaramente risparmiati nell'andare a ripagare il debito. L'uno e mezzo percento è una cifra che non possiamo lasciarci sfuggire”.

Federico Pedini Amati rimarca come l'Arabia Saudita stia finanziando in tutto il mondo infrastrutture: “lo sta facendo in Italia, Francia, Germania, Belgio e persino in Cina”. Il dialogo è stato avviato, l'interesse c'è, ma quel che manca – dice - sono progetti definitivi, senza i quali salta l'investimento. “Il nostro problema è che il primo arrivato quasi a conclusione è quello dell'avio-superficie, dove non dobbiamo spendere per forza 29 milioni di dollari, ma la cifra che ci serve. Se sono 10, paghiamo gli interessi su 10. Un altro progetto che abbiamo introdotto è quello dell'ospedale, ma se non abbiamo il progetto definitivo loro non finanziano niente”.

Ma chi sta remando contro? “Un po' tutti, come sempre”, risponde Pedini. “Scatta l'invidia ma c'è addirittura chi non ci crede. Eppure i vecchi governi avevano i mandati per andare nei vari paesi del Golfo, negli Emirati Arabi piuttosto che l'Arabia Saudita per cercare finanziamenti”. Quindi invita chi di dovere a mettere subito mano ai progetti: “Basta invidie e il partito del no. Non possiamo permetterci, nel 2023, di perdere questa incredibile opportunità che ci sta dando il Fondo Sovrano dell'Arabia Saudita”.

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