E’ sempre mancato qualche voto ai 34 della maggioranza. L’articolato complessivo della legge di bilancio ne ha avuti 33, ma sui singoli articoli sono scesi a 32, 30 e anche 29.
Il gruppo di coordinamento, formato da Pdcs, Noi sammarinesi, Popolari e Alleanza Nazionale, non la vede proprio, la compattezza di questa maggioranza e “se viene usata questa parola -afferma Pasquale Valentini- è perché in realtà la compattezza non c’è”.
Il segretario del Pdcs fa anche notare che per la prima volta nella sua ventennale esperienza consigliare in sede di dibattito della legge di bilancio sono intervenuti solo 5 segretari di stato e non tutti e dieci com’è sempre stato. La pausa, durante il Consiglio per esaminare gli emendamenti dell’opposizione? Per il gruppo di coordinamento più che un segno di apertura e disponibilità è stato un serrate le fila per richiamare all’ordine i consiglieri tentati dal pigiare il pulsante secondo coscienza, dando ragione a chi chiedeva più sociale, nella finanziaria.
“La maggioranza –dichiara Claudio Podeschi- ha detto no all’elevazione degli assegni famigliari, no all’abbassamento della monofase per rilanciare i consumi, no al calcolo della pensione “depurato” dai periodi di mobilità”.
“E il certificato di credito sociale si configura – sostiene Loris Franncini – come un bollino rosso, un marchio per le famiglie ‘difficili’”.
Romeo Morri ricorda che “il Governo, per Natale, avendo acceso con la finanziaria un mutuo per coprire il buco della Banca del Titano, ha regalato una cambiale da 500euro, a tutti i sammarinesi, compresi i neonati”. Marco Arzilli, saluta con favore un’azione di opposizione più incisiva che si è manifestata nell’ultimo consiglio. “Il centro esiste – afferma – è si sta delineando un’area politica in grado di governare, in alternativa all’attuale coalizione”.
Glauco Sansovini punta il dito contro l’incidenza troppo elevata – 94% - sulla spesa complessiva.
Marco Gatti bolla la finanziaria come la manovra del faremo, faremo, faremo e non si spiega perché cose semplici come la liberalizzazione dei farmaci da banco non sia stata fatta.
Il gruppo di coordinamento, formato da Pdcs, Noi sammarinesi, Popolari e Alleanza Nazionale, non la vede proprio, la compattezza di questa maggioranza e “se viene usata questa parola -afferma Pasquale Valentini- è perché in realtà la compattezza non c’è”.
Il segretario del Pdcs fa anche notare che per la prima volta nella sua ventennale esperienza consigliare in sede di dibattito della legge di bilancio sono intervenuti solo 5 segretari di stato e non tutti e dieci com’è sempre stato. La pausa, durante il Consiglio per esaminare gli emendamenti dell’opposizione? Per il gruppo di coordinamento più che un segno di apertura e disponibilità è stato un serrate le fila per richiamare all’ordine i consiglieri tentati dal pigiare il pulsante secondo coscienza, dando ragione a chi chiedeva più sociale, nella finanziaria.
“La maggioranza –dichiara Claudio Podeschi- ha detto no all’elevazione degli assegni famigliari, no all’abbassamento della monofase per rilanciare i consumi, no al calcolo della pensione “depurato” dai periodi di mobilità”.
“E il certificato di credito sociale si configura – sostiene Loris Franncini – come un bollino rosso, un marchio per le famiglie ‘difficili’”.
Romeo Morri ricorda che “il Governo, per Natale, avendo acceso con la finanziaria un mutuo per coprire il buco della Banca del Titano, ha regalato una cambiale da 500euro, a tutti i sammarinesi, compresi i neonati”. Marco Arzilli, saluta con favore un’azione di opposizione più incisiva che si è manifestata nell’ultimo consiglio. “Il centro esiste – afferma – è si sta delineando un’area politica in grado di governare, in alternativa all’attuale coalizione”.
Glauco Sansovini punta il dito contro l’incidenza troppo elevata – 94% - sulla spesa complessiva.
Marco Gatti bolla la finanziaria come la manovra del faremo, faremo, faremo e non si spiega perché cose semplici come la liberalizzazione dei farmaci da banco non sia stata fatta.
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