Finanziarie chiedono interventi istituzionali: la risposta di Mularoni
Le finanziarie sammarinesi chiedono un passaggio istituzionale che assicuri quella chiarezza operativa di cui necessitano, per evitare di trovarsi, loro malgrado, implicati in questioni distorsive delle quali non hanno responsabilità diretta. La sollecitazione è del presidente dell’Assofin, Giorgio Palmeri, che nei giorni scorsi ha messo in evidenza il rischio e chiesto un intervento politico in questa direzione. “E’ vero che occorrono alcuni atti politici – commenta il segretario di Stato alle Finanze e Bilancio, Pier Marino Mularoni – e su questi stiamo lavorando da tempo. Del resto – spiega Mularoni – questa è una delle questioni contenute nell’accordo di cooperazione economica con l’Italia: la reciprocità operativa'. Il responsabile della finanza pubblica sottolinea anche la portata dell’accordo Ecofin, firmato con l’Unione Europea, che, di fatto, mette la Repubblica di San Marino in condizione di perseguire il massimo livello di integrazione del suo sistema economico-finanziario e di raggiungere accordi specifici con i paesi dell’Unione. “E’ chiaro – aggiunge – che a questo deve seguire un’attività politico-diplomatica, ed è quello che come Governo stiamo perseguendo,m come dimostrano le intese raggiunte con numerosi paesi e le trattative aperte”. Mularoni poi mette in evidenza i passaggi legislativi che vanno in questa direzione, come la creazione della Banca centrale, il potenziamento della vigilanza nel settore del credito e della finanza, la recente legge sui servizi bancari e finanziari. 'Tutti tasselli – aggiunge – che compongono il quadro di riferimento necessario, quello di un sistema euro-compatibile, riconosciuto a livello europeo e, di conseguenza, anche dall’Italia. L’accordo di cooperazione poi – conclude – deve fare il resto”. Un accordo, quello con Roma, per il quale il confronto fra Governo e Categorie economiche è ancora aperto e che già nella prossima settima registrerà un ulteriore intensificazione. L’esecutivo ha convocato i rappresentanti delle associazioni di categoria, per proseguire negli approfondimenti avviati in materia. 'Uno strumento – afferma Mularoni - che deve costituire per noi una opportunità e non un problema”.
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