I firmatari dell'azione di Sindacato contro la Reggenza Fiorini-Carattoni, scrivono di avere “accolto con assoluto rispetto la sentenza del Collegio dei Garanti sia per il rigetto dell’azione di Sindacato, sia per il rigetto delle richieste degli stessi Carattoni e Fiorini, che avevano chiesto la condanna dei denuncianti alle spese e la loro persecuzione per calunnia”. Crediamo senza alcun pregiudizio, aggiungono, che aver promosso questo ricorso non abbia arrecato danno alla democrazia del nostro Paese e ancor meno al prestigio dell’istituto della Reggenza. L’azione di Sindacato, precisano, è stata l’ultima iniziativa, in ordine temporale, portata avanti per far emergere le irregolarità della Legge di Bilancio dello Stato, tra le quali quella della Reggenza in sede di promulgazione era solo la meno grave. La conferma delle irregolarità , ricordano, arriva dagli stessi esperti del Fondo Monetario e solo in seconda battuta il governo ha emanato una delibera per inserire i 480 milioni mancanti all’interno del Bilancio. I firmatari precisano anche che avrebbero “voluto riservare ulteriori riflessioni al momento in cui saranno note le motivazioni della sentenza”, ma che la maggioranza, in spregio anche alle valutazioni che il Collegio Garante vorrà produrre, parla già di “ragioni assurde” presentate dai ricorrenti e di atti giuridici di valenza storica. Eppure, sottolineano, sarebbe sarebbe stato sufficiente attenersi a quello che è emerso nel corso del dibattimento ovvero che, “la Direzione della Finanza pubblica ha confermato che nella Legge di Bilancio pluriennale era prevista copertura per il debito garantito dallo Stato solo per l'anno in corso, ma non per il 2019 e 2020 e che la garanzia stabilita dal Decreto 98 non è stata ancora formalizzata. E' emerso anche, rimarcano, che l'Aula si è trovata a votare un Bilancio che non rispondeva alle norme vigenti, costringendo così anche la Reggenza pro-tempore a valutare quali sarebbero stati i danni maggiori per il Paese fra la promulgazione o meno di una simile legge. Anche solo questi elementi, concludono, avrebbero dovuto suggerire maggior prudenza e cautela in chi vuol dare al Paese lezioni di democrazia e di rispetto della legalità. Ieri, a Carte Scoperte, Fiorini e Carattoni hanno commentato la vicenda, per la prima volta, con molta amarezza. Un Sindacato che rientra in una azione politica brutta, ha detto Matteo Fiorini, perchè si è scelto di contestare due persone accusandole di non aver portato avanti nel modo giusto il ruolo che gli era stato affidato. E' strumentale, ha aggiunto Enrico Carattoni, chiedere che una legge venga dichiarata incostituzionale, attraverso il Sindacato, a due persone che quel Bilancio non l'hanno neppure votato.
Sonia Tura
Sonia Tura
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