Fissato il Consiglio per il 26, 27 e 28 ottobre

Fissato il Consiglio per il 26, 27 e 28 ottobre.
E’ un ordine del giorno particolarmente nutrito, quello che attende l’assemblea consiliare nella prossima riunione, fissata dall’Ufficio di Presidenza per mercoledì, giovedì e venerdì prossimi. Diversi i progetti di legge che approderanno in prima lettura, come pure quelli per i quali è prevista la votazione dell’articolato. Fra le prime letture da citare alcuni progetti in materia di fiscalità, fra i quali uno che riguarda i controlli, l’accertamento e il contenzioso tributario, poi la legge sulla protezione civile, la tutela e valorizzazione delle persone anziane, la legge quadro sul turismo e quella che regolamenterà gli agriturismo. Al voto, invece, andranno i provvedimenti che riguardano l’attuazione dell’accordo fra Governo e Sindacati per il contratto del pubblico impiego, la legge quadro sulla tutela dei consumatori, quella relativa all’elenco degli immobili con calore di monumento, la legge in materia di sicurezza degli impianti, solo per citarne alcune. Grande attesa per il dibattito previsto al comma numero 22, il riferimento cioè del Governo sulla rinegoziazione della convenzione con la Giochi San Marino e la mozione del consigliere Morri per la revoca della concessione alla stessa società. Altissimo il numero degli ordini del giorno, quasi tutti del gruppo Sinistra Unita, presentati nel corso dell’ultima sessione consigliare, durante la fase dell’ostruzionismo attuato da questo gruppo parlamentare. Sono in totale 18, quelli presentati in quella data e previsti nel dibattito di fine ottobre. A questi se ne aggiungono 5, presenti nella seduta del 19 settembre scorso. Arriverà anche in Consiglio la già discussa Istanza d’Arengo sul crocifisso. 3 le istanze in materia religiosa, accorpate al comma 38: perché sia consentita la frequentazione ai corsi di storia del pensiero religioso per quegli studenti che hanno chiesto l’esonero dall’ora di religione, perché siano rimossi i simboli religiosi dai luoghi pubblici, perché sia escluso il finanziamento pubblico per eventi a matrice religiosa organizzati da movimenti ecclesiali. Il dibattito si annuncia particolarmente acceso ed accalorato.

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