L'Fmi incontra la Commissione Finanze: crescita inferiore al 2016, ora le riforme
A palazzo Begni è stata una riunione interlocutoria, dai toni pacati, durante la quale la delegazione Fmi ha relazionato l'analisi compiuta nei giorni di visita a San Marino. Non ci sono stati richiami, né ultimatum di qualche tipo. Durante l'incontro sono state passate in rassegna le questioni da risolvere. Al centro il sistema bancario da riformare con alcuni degli elementi – e le questioni – che hanno portato alle turbolenze degli ultimi tempi: tra tutti, gli npl e la gestione Carisp.
Sul tavolo ci sono anche le annunciate riforme strutturali, la spending review, la riforma delle pensioni e quella delle imposte indirette, con l'introduzione dell'IVA sul modello europeo. Il confronto si è poi spostato sulla riforma di Bcsm, con i commissari che hanno affrontato l'argomento ipotizzando la creazione di accordi con altre banche centrali.
Si attende l'asset quality review, cioè la valutazione degli attivi. Il processo si sta completando, come ha spiegato ieri il segretario di Stato alle Finanze, Simone Celli, in udienza dalla Reggenza insieme alla delegazione del Fondo Monetario. In questo modo, si avrà una panoramica generale dello stato di salute di tutti gli operatori bancari e finanziari sammarinesi.
Sullo sfondo, resta l'ipotetica richiesta di un prestito all'Fmi. "Durante l'incontro non abbiamo parlato di questo", chiarisce il presidente della Commissione Tony Margiotta.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista a Tony Margiotta