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Formazione e coinvolgimento: GDC al lavoro per far sentire "la voce dei giovani"

Il punto post-congresso e adesso la ripresa dell'attività a pieno ritmo, guardando al 2025, l'anno del 70° anniversario del movimento giovanile

di Silvia Pelliccioni
28 nov 2024

I GDC fanno il punto post-congresso e riprendono l'attività, guardando al 2025, l'anno del 70° anniversario del movimento giovanile. Dopo il consenso avuto nelle giornate di Congresso, i Giovani Democratico Cristiani ripartono con slancio nell'attività concentrata sul mantenimento e rafforzamento dei rapporti internazionali e sulla scuola di formazione politica, che tornerà l'anno prossimo. “La Dc ha un vero movimento giovanile, centrale nel Paese”- scandisce il presidente GDC, Marco Mularoni – un gruppo su cui il partito può contare, ma che senza timore reverenziale “vuole dire la sua”. E non nasconde la voglia di accrescere il proprio peso.  "Abbiamo diversi ragazzi con cariche, con ruoli importanti anche a livello internazionale, - dichiara Mularoni - anche all'interno degli organismi in cui ci siamo. Questa ovviamente è la continuazione di un progetto, quello di comunque far sentire la voce dei giovani. Spesso lo facciamo anche con qualche pungolo alla politica, al partito e credo che questo sia necessario e quello che auguriamo è di continuare così, di proseguire su questa strada. Oggi la politica ha necessità e ha bisogno di comunque figure fresche, dinamiche, che possano dare comunque una ventata di aria nuova".

Dal 2017 ad oggi sempre più strette le relazioni internazionali, “cavallo di battaglia dei GDC” - ricorda Sara Marinelli, responsabile per il giovanile. Si guarda all'Europa con riferimento al Ppe, e fuori confine specialmente al rapporto consolidato con Forza Italia Giovani: sullo sfondo l'auspicio di programmare un bilaterale nel 2025.

 Sostiene l'importanza di continuare ad investire nella formazione delle nuove leve, il segretario politico Gian Carlo Venturini, perché dà valore ai giovani, “che rappresentano il futuro. Lo dimostrano i fatti e non solo le parole” - dice. “Serve anche per mantenere vivo il patrimonio di conoscenze della Dc: per questo – fa sapere – si valuta l'istituzione di un Centro Studi, che sia utile a tutti”.

Si riallaccia Pasquale Valentini, sulla scorta di quanto dichiarato dall'On. Mario Mauro al recente Congresso, rispetto al Pdcs come unico partito nel panorama generale europeo che ancora fa riferimento esplicito al pensiero democratico cristiano. La formazione – sottolinea il Presidente Dc - “potrebbe avere un orizzonte più ampio fuori San Marino”. Un compito su cui riflettere. "La formazione in questo senso e il coinvolgimento sono fondamentali. E' un percorso che va in due direzioni, - aggiunge Valentini - mentre cerchi di improntare e dar forma alla realtà ti accorgi che stai dando forma anche alla persona e quindi la politica ha bisogno di persone che sanno chi sono, in modo particolare il nostro partito che ha un'identità che ha anche la responsabilità di difenderla in un contesto internazionale in cui questa identità è sempre più difficile da trovare".

Nel video le interviste a Marco Mularoni, Presidente GDC e Pasquale Valentini, Presidente PDCS






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