Forze d’opposizione riunite contro il governo nella questione tra Riccio e Zechini
Durissima l’opposizione per la decisione di chiudere la querelle tra il coordinatore della forze di polizia, Sabato Riccio e il comandante della gendarmeria Achille Zecchini. “Il governo si appropria di una situazione che non gli compete – attacca subito Fiorenzo Stolfi, Psd - la commissione di indagine amministrativa ha avuto origine da un ordine del giorno consiliare poi discusso in Commissione Esteri. Pensiamo che il Congresso di Stato si sia bevuto il cervello – aggiunge inoltre - prende decisioni su soggetti che dipendono da altri organismi come il congresso militare. Stupisce – conclude - che il notaio delle istituzioni e il garante della legalità come Valeria Ciavatta si presti. Evidente il tentativo di insabbiamento per coprire Sabato Riccio a tutti i costi”. Subito la prima iniziativa: l’opposizione ha chiesto ed ottenuto un incontro con i Capitani Reggenti. Alle 8.45 lunedì mattina, subito prima del Consiglio Grande e Generale – annuncia Giovanni Lonfernini, Ddc. Il governo si muove fuori dal contesto della legalità e non ci bastano gli stralci della relazione scelti in modo opportunistico: vogliamo leggerla tutta. Ivan Foschi, Sinistra Unita, elenca i numerosi casi in cui il governo ha rigirato le regole come fosse la legge: vedi sovrapproduzione di decreti, dibattiti a porte chiuse, testi di accordi secretati, diniego dell’audizione dei vertici di Banca Centrale. Anche secondo Paolo Crescentini, Psrs, il governo è troppo autoritario e ha cercato di liquidare la questione dando un colpo al cerchio e uno alla botte “pensiamo – conclude – a come si sta preparando l’appuntamento più importante dell’anno: la finanziaria. La maggioranza sta ancora discutendo gli emendamenti e si annuncia battaglia”.
Francesca Biliotti
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