Frontalieri: via la franchigia dalla legge di stabilità
Una "beffa" dell''Italia al Titano. La franchigia per i frontalieri e'' stata stralciata dalla legge di stabilita''. Il maxiemendamento, su cui al Senato il governo ha posto la fiducia, taglia infatti i 6.700 euro previsti. Per Tiziano Arlotti, parlamentare riminese del Partito democratico, "un fatto gravissimo". Che appunto, si rammarica in una nota, "beffa l''accordo contro le doppie imposizioni ratificato nei mesi scorsi dal Parlamento, che all''articolo 15 del Protocollo aggiuntivo prevede esplicitamente l''impegno dell''Italia a definire in maniera definitiva la franchigia per i frontalieri". Arlotti "non ha parole", ma "rabbia" si''. E annuncia battaglia. "Aspetto ora l''arrivo del provvedimento alla Camera e prometto che continuero'' la battaglia perche'' questa gravissima ingiustizia sia sanata e venga data risposta a quei lavoratori frontalieri che proprio in questi giorni stanno andando a richiedere i soldi in prestito alle banche per poter pagare la seconda rata di acconto Irpef per il 2014. Di fatto, stanno pagando il 100% dell''Irpef che dovrebbero versare nel 2014". Il parlamentare riminese esprime dunque "vicinanza e solidarieta''" ai frontalieri, "assicurando loro che non dormiro'' la notte per lavorare affinche'' il provvedimento venga approvato alla Camera con la Legge di stabilita'' In caso contrario, io non votero'' la legge e invitero'' i miei colleghi a fare altrettanto". E'' un invito a "non fare confusione" quello che lancia Pasquale Valentini commentando la notizia dello stralcio della franchigia dalla legge di stabilita'' al Senato. Il segretario di Stato per gli Affari esteri si "rammarica" per i tanti lavoratori coinvolti, ma sottolinea come non ci sia preoccupazione aggiuntiva sul fronte dei rapporti bilaterali. L''obiettivo dell''antica Repubblica resta quello di uscire dalla black list con l''anno nuovo. "Ho gia'' sentito i parlamentari italiani che continueranno la battaglia, con un tentativo alla Camera" sottolinea l''inquilino di Palazzo Begni, conscio delle "ripercussioni sui lavoratori" per il taglio dei 6.700 euro di franchigia. Ma non e'' solo il Titano a vivere incertezze di bilancio. Oltreconfine "c''e'' un problema di risorse" che ha portato alla decisione. Ma, sottolinea Valentini, "non si nega l''accordo, che comporta vari aspetti tra cui una normativa in materia di frontalieri". Anche questa non e'' in discussione. Il piano e'' distinto da quello dei rapporti bilaterali, anche se "certo cosi'' non si favoriscono le relazioni economiche tra i due Paesi dato l''alto numero di lavoratori coinvolti". Il Titano tra l''altro ha fatto il suo, abolendo con la riforma tributaria approvata dalla commissione Finanze la cosiddetta tassa etnica. Comunque, ribadisce il titolare degli Esteri, "la convenzione rimane" e come confermato oggi in congresso di Stato, "continuiamo a lavorare per l''obiettivo che il decreto per uscire dalla black list veda la luce con l''avvio definitivo dell''accordo contro le doppie imposizioni".
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