Futuro e Libertà esce dal governo e il PdL grida al tradimento
Il dado è tratto: la crisi è servita. “Dimissioni irrevocabili”, sottolineano i Finiani. Il passo sarà ufficializzato domani nell’incontro tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e i due rami del Parlamento, Schifani e Fini. Futuro e Libertà – che nascerà ufficialmente fra pochi giorni a Milano - promette di proseguire l'impegno "per il bene del Paese" votando "sì" alla Finanziaria. Se si andrà al voto, il partito di Fini sa già con chi si presenterà agli elettori: UdC di Casini, Movimento per l'Autonomia di Lombardo e Alleanza per l'Italia di Rutelli. Duro, con Berlusconi, il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini: “si comporta come un vecchio politicante che fa di tutto per restare attaccato alla poltrona". Nella maggioranza c’è chi grida al tradimento, e chi si dice fiducioso. Alemanno si augura che il Governo vada comunque avanti. Ottimista anche Brunetta: “al Senato – confida - avremo certamente la fiducia e penso che l'avremo anche alla Camera". Preoccupata, invece, il presidente di Confindustria. "E' un momento molto difficile - dichiara Emma Marcegaglia - il Paese deve essere governato”. Intanto Berlusconi sta studiando le sue mosse con lo stato maggiore della Lega.
Monica Fabbri
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy