Mentre le first lady erano a spasso, in tenuta casual, per Taormina, le delegazioni dei cosiddetti 7 Grandi della Terra tentavano una difficile mediazione sul documento finale. Angela Merkel ha definito “molto insoddisfacente”, il vertice, sul tema – da lei ritenuto cruciale – dei cambiamenti climatici. “Abbiamo preso atto – ha detto il Premier italiano Gentiloni - che mentre 6 su 7 confermano gli impegni sull’accordo di Parigi, gli Stati Uniti sono ancora in fase di revisione della loro politica”. “Deciderò la prossima settimana”, è stato il commento lapidario di Donald Trump, che al termine del summit – anziché tenere le consueta conferenza stampa – è volato in elicottero alla base militare di Sigonella. Mediazione raggiunta, invece, sul dossier del commercio internazionale. Perché se è vero che il Presidente americano ha alla fine dato il proprio assenso all'impegno nel “combattere il protezionismo” – smentendo le promesse della campagna elettorale -, dall'altra parte ha tentato di salvare la faccia con l'aggiunta della postilla del rifiuto delle “pratiche scorrette”. Netta, la risoluzione finale, sul tema dell'immigrazione, con la riaffermazione del diritto sovrano degli Stati a controllare i loro confini. Al contempo è stato valutato positivamente il piano di investimenti dell'UE nel Continente africano, per garantire maggiori standard di sicurezza e stabilità. Un livello soddisfacente di consenso – infine - si è registrato sulle questioni di politica estera, in particolare la lotta al terrorismo. Grande assente di oggi è stata la premier britannica Theresa May, ripartita ieri pomeriggio per seguire da vicino le indagini sulla strage di Manchester.
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