L’Aula ne avrà fino a notte fonda per poi proseguire per tutta la giornata di domani. I partiti di minoranza bocciano senza appello il bilancio, condannando la politica economico-finanziaria messa in campo da governo e maggioranza che - dicono - hanno risposto allo squilibrio di bilancio con la politica del debito. E il risultato sarà un deficit di oltre 300 milioni di euro nel 2013. Insomma la Finanziaria e' da cestinare, non ci sono idee quando invece occorre trasformare subito il Paese, puntando decisamente all'Unione Europea, allo scambio automatico di informazioni, alla liberalizzazione del commercio. La maggioranza difende il provvedimenti assicurando che l'obiettivo della solidità di bilancio è raggiunto. L'opposizione, invece - accusa il Patto - pare afflitta dalla sindrome del migliore. Le valutazioni politiche invece hanno trovato qualche condivisione dall’una e dall’altra sponda. L’opposizione punta il dito sui problemi interni alla maggioranza e dal Patto tutti assicurano, Eps compresi, che una verifica è indispensabile. “E - assicura il segretario della Dc - sarà seria. Dovremo verificare se ci sono le condizioni dentro la maggioranza per andare avanti così o in maniera diversa”. In questo prolungato clima di scontro c’è stata un’altra condivisione trasversale: sulla speranza. “La politica - ha detto Alessandro Rossi di Sinistra Unita - deve indicare la linea per mettere in campo le risorse positive del Paese”. E sulla necessità di speranza è tornato anche il capogruppo del Psd Claudio Felici. “Questo Paese - rimarca - ha bisogno di sapere che c’è una classe politica capace anche di ascoltare, di confrontarsi”. Valutazioni riprese, nella replica, dal segretario di Stato per le Finanze. “Diamo speranza con coscienza morale e competenza. Non credo mai - ha detto Valentini - che il Consiglio faccia un percorso inutile e che sia sempre definibile all’interno di logiche che sappiamo già”. “Noi - ha detto all’Aula - possiamo dimostrare che a questa speranza siamo capaci di dare risposte”. Ma il segretario alle Finanze ha anche invitato a cercare la verità delle cose, dicendosi sorpreso da alcuni riferimenti, ad iniziare da quelli sul debito pubblico. I 706 milioni circa di passività di bilancio. Sono uno degli elementi che ha fatto più scalpore. “Nel 2008 il debito - ha detto – era di 767 milioni, nel 2007 di 754 e nel 2006 era 759 milioni. La spesa corrente - ha aggiunto - torna ai livello del 2006. L’anno in cui è stata più in alto in assoluto è il 2007”.
Sonia Tura
Sonia Tura
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