L’Esecutivo parte dal varo della legge che ha istituito l’Ente dei giochi, ridando allo Stato la gestione e il controllo di questa attività che, fino a dicembre 2006, era nelle mani dei privati. Il Governo ricorda il parere del Presidente Emerito della Corte Costituzionale italiana Antonio Baldassarre che, rispondendo al quesito se i giochi Bingo e Multikeno possano o no essere considerati d’azzardo, li catalogò come giochi della sorte e dell’abilità precisando inoltre che, le norme e i regolamenti sammarinesi, non presentano violazioni degli accordi stipulati con l’Italia. Dunque, sottolinea il Congresso di Stato, a San Marino non c’è un casinò. Né il Governo con gli interventi messi in atto pensa di introdurre nel Paese giochi da casinò. Sono invece allo studio normative per distinguere in maniera ancora più approfondita il gioco d’azzardo e i giochi della sorte, insieme alla prevenzione del gioco patologico. L’eventuale partecipazione di società che hanno manifestato interesse alla gestione delle sale, conclude l’Esecutivo, non prelude affatto all’introduzione di un casinò a San Marino, ma rientrerebbe esclusivamente in un piano di acquisizione di collaborazione qualificate che, attraverso iniziative culturali e di intrattenimento, possano portare riflessi positivi per il settore turistico e alberghiero.
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