Giornata contro la corruzione, riflessioni confronti e proposte per ritrovare la fiducia
"Non siamo stati immuni in passato ad episodi specifici- spiega il Segretario Beccari- come sistema paese dobbiamo insistere per creare anticorpi"
Prevenzione. Per contrastare un fenomeno transnazionale che ha l'impatto di un evento sociale, politico ed economico, e che mina le istituzioni e rallenta l'economia, fare repressione non basta. La Giornata internazionale contro la corruzione, entrata in vigore nel dicembre del 2005, arriva a pochi giorni dal quinto ciclo di valutazione del Greco - il gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d'Europa - che alle autorità sammarinesi ha inoltrato 23 raccomandazioni.
Ne sottolinea l'importanza il Segretario agli Esteri Luca Beccari, richiamando il concetto di fiducia tradita: tra cittadino e istituzione, tra elettore e politico. Ricorda l'importanza di quel monitoraggio costante, non solo per contrastare o reprimere episodi di corruzione, ma per favorire trasparenza e cultura della legalità. “Non siamo stati estranei ad episodi di corruzione – ammette, richiamando processi noti come il Conto Mazzini – qualcosa che speriamo non debba ripetersi più. Per questo è importante lavorare insieme, come sistema Paese, per formare anticorpi e continuare a migliorare.”
Ricorda inoltre come la valutazione del Greco elenchi raccomandazioni, ma attesti anche la qualità del lavoro svolto. In una nota, Domani Motus Liberi ribadisce la necessità di procedere ad una parziale revisione del codice etico dei consiglieri, prevedendo anche sanzioni per parlamentari che non rispettino le regole di conflitto di interessi. “Ad oggi infatti – ricorda il partito d'opposizione – l'obbligo di dichiarare beni, interessi e redditi risulta fortemente limitato, con l'impossibilità di verifiche puntuali.”
Proposto anche l'avvio di corsi di informazione periodica su etica e prevenzione della corruzione per esponenti politici e funzionari, oltre a tutele per chi segnali eventuali irregolarità alle autorità. Secondo l'indice di Percezione della corruzione, il CPI, pubblicato ad inizio anno, il paese meno corrotto è la Danimarca, seguito da Finlandia e Nuova Zelanda. L'Italia si posiziona al 42esimo posto, mentre in fondo alla classifica si trovano Venezuela, Siria, Sud Sudan e Yemen. A livello di percezione della corruzione, dunque, l'Europa occidentale mantiene il punteggio medio più alto, mentre le regioni più corrotte sono Africa sub-sahariana, Asia ed Europa dell'est.
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