Giornata mondiale contro la pena di morte: gli Esteri ricordano l'impegno di San Marino
Il Titano è tra i primi Paesi al mondo ad aver abolito la pena capitale, nel 1865
Dalla Repubblica di San Marino un “no” forte alla violazione del "diritto umano più prezioso" e, insieme, la testimonianza di un contributo fattivo contro quella che viene definita “pratica degradante e inumana”. Nella giornata contro la pena di morte la Segreteria agli Esteri ripercorre il “percorso virtuoso” – così lo definisce – del Titano, che vanta di essere tra i primi Paesi al mondo ad aver abolito la pena capitale, nel 1865. Da allora, un costante impegno attraverso la diplomazia e nei rapporti multilaterali: gli Esteri ricordano il ruolo di San Marino nella “storica approvazione, nel 2007, della risoluzione dell'Assemblea Generale dell'ONU, per una moratoria sull'uso della pena di morte; poi, il lavoro continuo nella “promozione di iniziative per il raggiungimento di una effettiva moratoria universale”.
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Le Autorità sammarinesi – rileva ancora la Segreteria – hanno da tempo profuso “un impegno costante, attraverso un lavoro sia normativo sia diplomatico, finalizzato al recepimento degli strumenti multilaterali per il contrasto a una pratica sempre più stigmatizzata, anche se non del tutto abolita”: uno sforzo necessario anche oggi, mettendo in guardia da “pericolose tendenze antiabolizioniste che – segnala la Segreteria - non mancano nella società contemporanea”.