Giorni di intenso lavoro
Sempre mercoledì la coalizione a guida democristiana presenterà nome e simbolo, così come nei giorni scorsi ha fatto la coalizione di centro sinistra.
Giovedì, invece, si cercherà l’accordo sull’assestamento di bilancio. Ma le divergenze politiche, al momento, restano quelle legate alla nomina della Reggenza e all’applicazione degli effetti dell’abrogazione dell’articolo 7. Punti sui quali non c’è l’accordo politico. La coalizione a guida DC ha declinato cortesemente l’invito del centro sinistra a trovare un’intesa bipartisan sulla Reggenza e ritenuto improprio un intervento di questi tempi sul fronte elettorale. Dunque nessuna previsione di dibattito in aula, anche se difficilmente PSD e alleati rinunceranno alla tentazione di aprire il confronto, forse nel comma comunicazioni.
Non è escluso si pensi ad un ordine del giorno da porre in votazione, che sul piano legislativo non avrebbe però effetto alcuno. Sono circa 800 i giovani residenti all’estero che dopo l’abrogazione dell’articolo 7 potrebbero votare a novembre, ma la norma prevede di chiudere le liste a febbraio e per riaprirle serve una modifica legislativa che le condizioni politiche non consentono di adottare. E’ un argomento che già infiamma questo periodo pre-elettorale.
Per i candidati alla Reggenza ancora nessuna ufficialità, quasi sicuramente si dovranno attendere le ore precedenti la nomina per conoscerne formalmente i nomi. Le indiscrezioni parlano di un esponente della DC ed uno di Alleanza Popolare, i nomi che circolano con insistenza, non confermati, sono quelli di Ernesto Benedettini e Tina Meloni. Ma siamo ancora nel campo delle ipotesi.