Giovanna Gobbi (indipendente Psd): le domande dei cittadini
bancaria ai minimi storici così come le entrate dello stato, il diffondersi di un frontalierato a rovescia per cui sono i sammarinesi a cercare lavoro in Italia, scarse, se non nulle, le possibilità di impiego qualificato per i giovani laureati sammarinesi costretti a emigrare in un’Europa dove peraltro risultano extra-comunitari. E se sono sconfortanti i dati sul bilancio dello stato è lecito immaginare un sistema pensionistico prossimo alla crisi e un
sistema sanitario e scolastico a rischio. Ci sono dunque tutti gli elementi per parlare di crisi strutturale del sistema San Marino che può trascinarci in una recessione economica senza precedenti e ad una implosione dello stato la cui soluzione probabilmente comporterebbe una rinuncia allo stato di sovranità. Detto questo, torniamo alla domanda: come si esce dalla crisi? Innanzitutto abbandonando l’errata convinzione che tutto passerà e tutto
tornerà come prima. L’era dei famosi capisaldi è finita, quando su anonimato e segreto bancario si sono costruite le false economie che hanno prodotto benessere sì, ma anche una vera e propria degenerazione del sistema paese e uno stravolgimento culturale complessivo che ha sostituito il concetto etico di lavoro con la ricerca ossessiva della ricchezza ad ogni costo e oltre ogni regola.
Regolarizzare i rapporti con l’Italia guardando anche all’Europa, applicare le norme che riguardano trasparenza e legalità, velocizzare il percorso legislativo per garantire la certezza del diritto, riorganizzare la Pubblica Amministrazione sulla strada dell’efficienza e tenendo conto del merito, mettere in sicurezza i conti pubblici, questi sono i primi passi indispensabili per favorire nel nostro paese la crescita di un’economia reale accanto a quella che sana lo è già ora. Il tema del lavoro è centrale. È sul lavoro che si regge una comunità. Ogni posto di lavoro perso produce un vuoto di cittadinanza e di partecipazione.
Salvare il lavoro è salvare la comunità, le sue relazioni umane e
istituzionali ed è quindi tutelare il nostro stato sociale che è proprio da quel mondo che prende le contribuzioni maggiori.
San Marino Bene Comune, la coalizione che vede insieme PSD, AP e PDCS si presenta oggi al giudizio dei cittadini con la volontà e l'impegno di guidare il paese attraverso il percorso molto difficile che ci attende. Il programma elettorale è stato responsabilmente condiviso tra le forze che la costituiscono, con l'obbiettivo di uscire al più presto dalla crisi ma senza scorciatoie, adottando e applicando le norme che consentono di fare economia nel rispetto delle regole internazionali, garantendo gettito per lo stato e quindi benessere per i suoi cittadini. Questa è l'unica coalizione possibile e credibile in tempi di emergenza e credo che i cittadini l'abbiano capito. La presenza del Partito dei Socialisti e dei Democratici darà alla coalizione una più forte propulsione riformista, grazie alle sue grandi competenze e risorse sia umane che culturali, indispensabili per guardare avanti e vincere la sfida.
Comunicato stampa