Una cerimonia di giuramento davanti alle più alte cariche dello stato, a testimoniare l’importanza di un evento chiuso dalla messaggio della Reggenza. E’ questa, hanno detto Giovanni Lonfernini e Valeria Ciavatta, la prima riforma che trova attuazione tra quelle indicate dalla revisione della dichiarazione dei diritti. Costituisce novità assoluta per il contesto sammarinese la funzione di dirimere quei conflitti di attribuzione che eventualmente insorgessero tra organi costituzionali. In chiusura l’auspicio dei Capitani Reggenti, di poter vedere annoverati nel prossimo futuro tra i membri del collegio anche giuristi sammarinesi. Nella sala del Consiglio all’inizio della cerimonia il segretario agli interni Loris Francini ha ricordato le tappe più significative del processo evolutivo delle istituzioni sammarinesi. A iniziare dalla gradualità di interventi riformatori in una linea di continuità, dal persistere di confronti e dibattiti nel palazzo tra le varie forze politiche, orientate comunque alla riforma istituzionale. Dalla partecipazione dei cittadini alle riforme, attraverso la costituzioni di comitati, associazioni culturali, proposte di iniziativa legislativa popolare. Infine dal confronto con le dottrine e le esperienze percorse al di fuori del ristretto ambiente sammarinese. Francini ripercorre anche il processo di democratizzazione istituzionale a partire dall’arengo del 1906. Un processo giunto a un primo traguardo. E’ poi il segretario alla giustizia a parlare. Si completa, dice Alberto Cecchetti, un percorso nato dall’esigenza di affidare la funzione di controllo sulla costituzionalità delle norme a un organo diverso dal Consiglio Grande e Generale. Il giuramento di oggi, rappresenta si un fondamentale traguardo sl piano istituzionale e allo stesso momento un importantissimo punto di partenza. In chiusura Cecchetti parla di come la legge abbia posto particolare cautela alla definizione del ruolo di autonomia che i membri del collegio devono assumere nei confronti della magistratura ordinaria. Poi il segretario agli interni ha letto il giuramento e ciascun membro ha pronunciato la formula di rito di fronte alla Reggenza, appoggiando la mano destra sul testo. Prima i membri effettivi, Augusto Barbera; Giorgio Lombardi, Angelo Piazza, seguiti dai membri supplenti, Carlo Bottari, Maurizio Millo e Giuseppe Ugo Rescigno. Terminata la cerimonia di giuramento, i sei Garanti si sono riuniti per l’insediamento del collegio, all’unanimità e’ stato nominato presidente Giorgio òLombardi, così’ come prevede la legge e designato quale suo sostituto Augusto Barbera. Il collegio tornerà a riunirsi nuovamente il 20 novembre a Palazzo Pubblico. In quella occasione infatti dovrà definire il proprio regolamento. La durata del mandato per i membri, effettivi e supplenti è di 4 anni ed è rinnovato per almeno un terzo ogni due anni. Con l’entrata in vigore del nuovo ordinamento giudiziario, il collegio ha perso alcune competenze, mentre ha potere di giudizio sulla costituzionalità delle norme, inoltre può, novità assoluta per il contesto sammarinese, dirimere quei conflitti di attribuzione che eventualmente insorgessero tra gli organi costituzionali. I garanti hanno ulteriori competenze, come il sindacato della Reggenza e soprattutto il giudizio di ammissibilità dei referendum. Da oggi dunque il collegio garante della costituzionalità delle norme entra nel pieno delle sue funzioni, un ponte ideale, per i Capitani Reggenti, tra la tradizione da aggiornare e il futuro, destinato a vedere sempre più affermati il principio della separazione dei poteri, il rispetto della legalità i concetti della responsabilità e dell’equilibrio.
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