Giuseppe Roberti: chi è l' uomo “chiave” nell'indagine sul Conto Mazzini e nelle collegate
65 anni, in passato insegnante e imprenditore, è stato consigliere comunale della Dc a Morciano e Montefiore e consigliere provinciale, ma l'apice della sua carriera politica l'ha raggiunto nel 1989 quando il sottosegretario andreottiano Nino Cristofori lo scelse come stretto collaboratore.
Ha ammesso una breve appartenza massonica, anche ad una loggia sammarinese da cui però ha dichiarato di essere uscito quasi subito.
I primi contatti con San Marino nel 1986, quando ci fu il governo di compromesso storico Dc-Pcs, poi una lunga frequentazione con gli ambienti che contano, soprattutto - a suo dire - sul versante democristiano e anche socialista. Era considerato una sorta di “trait d'union” con i poteri romani e allo stesso tempo anche “garante” degli accordi politici sammarinesi.
Nel 2005 il cosiddetto governo straordinario gli concesse il passaporto diplomatico e la residenza: benefici entrambi revocati dopo l'emersione delle indagini giudiziarie nei suoi confronti. Indagini su Banca Commerciale, di cui è stato anche presidente, scaturite nell'inchiesta sul Conto Mazzini e sulla Penta immobiliare. C'è chi dice che se vuotasse il sacco potrebbe mettere nei guai altri politici, oltre a quelli che ha già “nominato”. Ma lui rifiuta di essere sentito dai magistrati sammarinesi e si rende disponibile ad essere ascoltato in Italia per rogatoria. Oppure da una commissione parlamentare d'inchiesta sammarinese sul “conto Mazzini” che al momento non esiste.