Giustizia, nuovo attacco di RF. Ugolini, "nessuna forzatura"

A due giorni dal Consiglio Giudiziario Plenario il clima sulla giustizia si fa incandescente. Dopo aver annunciato mozione di sfiducia nei confronti del Segretario Massimo Andrea Ugolini ed essersi rivolti alla Reggenza definendo la convocazione d'urgenza del Plenario “una forzatura Inaccettabile”, RF torna alla carica, parlando di maggioranza nata per fare terra da ceci in tribunale ed eseguire i desiderata di Gabriele Gatti. Accuse forti, contro un Governo che per il partito ha dimenticato riforme ed economia, tutto concentrato – dice – nel mandare a casa Dirigenti e giudici non graditi, per rimettere in sella vecchi poteri. Un attacco che compatta l'opposizione, con la richiesta di Libera di rinviare il plenario, preoccupata per la possibile rimozione di tre magistrati e le conseguenze nei rapporti con gli organismi internazionali a pochi giorni dalla valutazione del Greco.

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Sulla mozione di sfiducia, “risponderò direttamente in Aula delle accuse mosse sulla gestione della giustizia”, commenta il Segretario Ugolini. In merito, invece, alle critiche per l'assenza di confronto sul Dirigente del Tribunale: “come dice la norma – chiarisce - il nominativo deve essere espressione del Consiglio Giudiziario Plenario e quindi tutte le valutazioni andranno fatte all'interno di quell'organismo”. “Nessuna forzatura” – aggiunge, rimarcando l'esigenza di dare risposte celeri al tribunale, in un momento in cui il ruolo della dirigenza è vacante e con uno sciopero in atto da parte dell'ordine degli avvocati. Una scelta frutto di quanto emerso dal dibattito in Consiglio Grande e Generale, e che risponde – afferma - all'ordine del giorno che indicava come priorità proprio l'individuazione di un Magistrato Dirigente negli organismi preposti. Riguardo alle raccomandazioni del Greco, assicura che “verranno valutate, e si cercherà di dare risposte a quelle che saranno le evidenze sollevate”. Insomma, sul fronte giustizia si apre un'altra settimana calda.

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