FASE FINALE

Governo al lavoro sull'ICEE. Berti: “Presto il confronto sul testo con opposizioni e parti sociali”

L'indicatore della condizione economica per l'equità, atteso da anni, unisce la politica

Rendere più eque le politiche sociali in una fase di forte caro-vita. La politica tutta appoggia e spinge sull'introduzione dell'ICEE, l'indicatore della condizione economica per l'equità, inseguito da almeno tre legislature. Pronta una bozza di testo attualmente all'esame delle varie Segreterie di Stato e dei partiti di maggioranza: “In assenza di punti ostativi il confronto potrà presto allargarsi ad opposizioni e parti sociali” - anticipa il Segretario di Stato agli Interni Gian Nicola Berti che rileva comunque la complessità del provvedimento.

“Abbiamo ereditato una parte di lavoro dal mio predecessore, - ricorda - lo stiamo portando avanti. C'è una commissione con dei tecnici che ha lavorato molto alacremente e siamo alla fase finale nel senso che c'è già un testo sul quale sono stati i confronti, prima all'interno della maggioranza e del Congresso di Stato. Appena avremo un ok di massima dalla maggioranza avvieremo i confronti con le opposizioni e le parti sociali”.

Obiettivo: l'equità sociale ed evitare – oltre che sanare - attuali storture. Secondo Berti andrebbero drenate, se non altro, alcune voci di spesa in termini di facilitazioni a carico dello Stato verso chi non necessita realmente di aiuti, per potenziarli invece a favore di condizioni reddituali difficili. "Abbiamo - precisa -  situazioni piuttosto diverse di persone che hanno realmente bisogno e sono nullatenenti a tutti gli effetti e che quindi godono di tante provvidenze che lo Stato elargisce quindi il nostro welfare è piuttosto esteso a tanti cittadini, e vorremmo cercare di potenziarlo; non vorremmo di contro continuare ad elargire queste stesse provvidenze nei confronti di persone che assolutamente non ne hanno bisogno, non hanno bisogno di lavorare perché magari hanno grandi disponibilità economiche e patrimoniali oppure hanno un coniuge che porta dei redditi tali per cui magari l'altro coniuge non necessita di lavorare. E ci vorremmo quindi concentrare proprio per dare una valutazione e permettere alle persone di presentarsi davanti alla Pa con una Amministrazione che fotografi il reddito e anche il patrimonio, eventuali entrate di natura extra reddituale che possano godere”.

Altra problematica da valutare: la trasposizione del provvedimento in testo informatico. “Se il testo da parte dei tecnici è stato licenziato e abbiamo cominciato i confronti, al tempo stesso - anticipa Gian Nicola Berti - ci stiamo portando avanti per quella che sarà la trasposizione di queste norme in un software applicativo che verrà poi inserito nel Portale Pa in modo che il cittadino potrà inserire i propri dati - dichiarazione dei redditi o dati patrimoniali o i redditi dei propri congiunti – finalizzati ad avere questo indice di riferimento che lo potrà qualificare di fonte all'amministrazione pubblica”.

Da marzo l'intenzione sarebbe di cominciare la sperimentazione dell'ICEE per tradurlo nel concreto, partendo magari da piccole provvidenze dello Stato. Una sorta di test, con passaggi graduali, per non incorrere in errori che potrebbero impattare direttamente sul cittadino. “A marzo se effettivamente questo Pdl sarà condiviso dalle opposizioni - conclude Berti - potremmo anche a fine legislatura adottare delle procedure d'urgenza qualora le opposizioni lo consentano per arrivare già nel corso dell'anno a fare le prime sperimentazioni effettive”.

Nel video l'intervista al Segretario di Stato agli Interni Gian Nicola Berti.

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