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Governo-Banca Centrale, le tappe della polemica

5 gen 2010
Governo-Banca Centrale, le tappe della polemica
Governo-Banca Centrale, le tappe della polemica
I primi segnali di tensione si manifestano agli inizi di dicembre: è il decreto sul fondo di liquidità a muovere i primi malumori, in particolare delle banche, chiamate a versare una quota dell’8%.
L’intervento legislativo è stato fortemente caldeggiato da Banca Centrale e il Governo lo ha adottato per far fronte ai possibili rischi di liquidità del sistema, in conseguenza dello scudo fiscale, che ha visto uscire dai caveau degli istituti sammarinesi 3,5 miliardi di euro. Qualche giorno più tardi a surriscaldare il clima sono le indiscrezioni sull’inchiesta Varano e il colloquio del capo della Vigilanza, Stefano Caringi con i magistrati forlivesi. Arrivano le prime critiche da alcune forze politiche. Poi l’infuocata assemblea dei soci di Banca Centrale, dove il Segretario alle Finanze, Gabriele Gatti, non lesina contestazioni. E’ il 28 dicembre e il giorno dopo i vertici di Banca Centrale, presidente in testa, esternano la loro contrarietà con amarezza per quelle che ritengono critiche ingiuste ed infondate. Ribadiscono la richiesta di autonomia. Poi le critiche verso il Congresso di Stato. Il Segretario Gatti le ha definite inopportune e ingiustificate, rinnovando l’invito a dialogare di più con banche e finanziarie. Il Segretario agli Esteri, Antonella Mularoni, riconosceva le difficoltà del rapporto auspicando comunque un clima più sereno. Disappunto espresso anche dal Segretario al Turismo, Fabio Berardi. Tutti rimandavano al colloquio di oggi la possibilità di stemperare gli animi e sgombrare il campo dalle incomprensioni.

Sergio Barducci

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