Dopo il rincorrersi di voci e illazioni sul braccio di ferro in corso tra governo e Banca Centrale, è una nota dei Segretari di Stato agli esteri, all'industria e alla sanità – Valentini, Arzilli e Mussoni sono membri del Comitato per il Credito e il Risparmio – a confermare le distanze pur rilanciando il confronto. La necessità di chiarezza, premettono, nasce dalle strumentalizzazioni che, volutamente, si stanno innescando, con gravi conseguenze per il sistema bancario stesso e, più in generale, per l’intero Paese. Esattamente un mese fa l'Esecutivo ha adottato, all'unanimità, una risoluzione in cui chiede alla Banca Centrale un riferimento scritto sulle possibili linee di intervento che intende proporre per elaborare una strategia volta al rafforzamento del sistema bancario. Il Congresso di Stato ritiene fondamentale la condivisione di questa strategia che, sottolinea, non può non affrontare la definizione di una strategia a livello nazionale sulla gestione degli NPL, tenendo conto anche delle indicazioni del Fondo monetario internazionale, il completamento della Centrale Rischi in un quadro generale di impegni con Banca d’Italia, il rispetto delle scadenze della Convenzione Monetaria. Una loro modifica, rimarca il governo, non deve creare cortocircuiti: di qui la questione di TP@AY, con scadenza febbraio 2017. Questa richiesta è stata fino ad oggi disattesa e, cosa ancor più grave – sottolinea la nota - di fronte alla convocazione, ieri, di un CCR per stabilire un confronto con i vertici di Banca Centrale alla presenza di tutti i Membri del Congresso di Stato, Presidente e Direttore si sono rifiutati di presenziare. Dal contenuto delle richieste, aggiungono i tre Segretari di Stato, è chiaro che le contrapposizioni che si vogliono paventare non hanno fondamento, ma è quantomeno imbarazzante che di fronte a questa richiesta del governo, nel pieno delle sue funzioni e responsabilità, i vertici di Banca Centrale non siano i primi a sentire l’esigenza di una condivisione e di un coordinamento di una strategia che, come chiedono gli stessi Organismi Internazionali, non può che nascere dalla sinergia fra Esecutivo, BCSM e Banche. E' assolutamente fuorviante e deleterio un atteggiamento che porti a schierarsi, pro o contro BCSM, conclude la nota, “mentre reputiamo quanto mai legittima, a fondamento per tutti di una reale e concreta trasparenza, l’attivazione di un lavoro di confronto e condivisione che in questi mesi è mancato e che ci auguriamo possa riprendere nel rispetto del ruolo e della dignità di ciascun organismo, così come gli stessi ordinamenti sanciscono”.
Sonia Tura
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