Il governo Berlusconi incassa la fiducia sul decreto "Omnibus"

Il governo Berlusconi incassa la fiducia sul decreto "Omnibus".
Mentre il governo incassa la fiducia sul decreto che potrebbe evitare il referendum sul nucleare, scongiurando il raggiungimento del quorum sul legittimo impedimento, è sulle consultazioni popolari che si apre un nuovo confronto all’interno del centrodestra. Sul nucleare Bersani denuncia senza mezzi termini uno “scippo di democrazia”; ma a sorpresa Bossi apre sul quesito sulla privatizzazione dell’acqua, che giudica “attraente”. Il senatur, poi, non molla sul progetto di spostare alcuni ministeri al nord. "Berlusconi si convincerà", assicura, rinfocolando le proteste di esponenti di spicco del Pdl. Intanto proseguono la campagna elettorale e le polemiche in vista dei ballottaggi di domenica. A fronte di una sfida in netta salita per il centrodestra, a Napoli ed a Milano Berlusconi incalza: “possiamo e dobbiamo vincere, un sindaco di sinistra sarebbe un danno”. E acque agitate tra i candidati milanesi dopo la fugace stretta di mano di ieri, con Pisapia che chiede, per ora invano, alla Moratti di scusarsi per le accuse sbagliate che gli rivolse in tv. Nel frattempo, Futuro e Libertà apre alla possibilità di ricostruire dopo i ballottaggi una maggioranza e un governo di centrodestra senza Berlusconi premier. Ma è lo stesso Berlusconi a rispondere: “al mio governo non ci sono alternative”. Intanto l’opposizione denuncia un’”occupazione mediatica” del presidente del Consiglio con le sue interviste ai Tg Rai e Mediaset sanzionate con una multa dall’Agcom. Con i suoi deputati il Cavaliere, che domani sarà a “Porta a Porta”, lamenta che non gli permettono di parlare. “Tutte fandonie”, replicano dall’Italia dei Valori.

Da Roma Francesco Bongarrà

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