Il governo Conte approva il "decreto dignità" per contrastare il lavoro precario
Ridurre il costo del lavoro per incentivare il tempo indeterminato e contrastare la precarietà, multe alle imprese che delocalizzano, più indennità per chi è ingiustamente licenziato.
Si chiama decreto dignità il primo vero provvedimento del governo Conte che, in un mese, aveva approvato due soli decreti. E si parte dal lavoro, come aveva promesso il vice presidente del Consiglio, e ministro per il lavoro e allo sviluppo economico Luigi Di Maio, che ha annunciato “Oggi le persone tornano ad essere persone e non più numeri o bancomat, ridiamo dignità a chi ha diritto a un trattamento dignitoso”.
L'indennità per i licenziamenti ingiusti passa da 24 a 36 mesi; dopo 12 mesi di contratto a termine questo può essere rinnovato per altri 12 mesi, ma servirà una causale, Di Maio ha spiegato che questo tipo di contratto diverrà sempre più costoso proprio perché il concetto che deve passare, spiegato anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è che “il precariato non può essere la regola”.
Multe alle imprese che, dopo aver preso soldi Statali, delocalizzano in Paesi Ue ed extra Ue, nel primo caso si richiedono i soldi indietro con un 5% di interessi, nel secondo oltre agli interessi si applica una sanzione 4 volte superiore ai soldi ricevuti.
Per contrastare la burocrazia, via al redditometro, mentre lo spesometro esisterà fino a dicembre dopodiché, ha annunciato Di Maio, arriverà la fatturazione elettronica. Ancora, l'Italia sarà il primo Paese in Europa a eliminare spot sul gioco d'azzardo per contrastare la ludopatia.
Il decreto-legge dovrà passare dal Parlamento e non è detto che non subirà modifiche.
All'ultimo Consiglio dei Ministri riviste infine alcune attribuzioni ministeriali, la delega del Turismo dai Beni Culturali passa al ministero dell'Agricoltura che riavrà anche tutte le funzioni in materia di emergenza ambientale, oggi esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Francesca Biliotti