CONSIGLIO

Governo e Maggioranza contro il Dirigente del Tribunale Guzzetta per dichiarazioni in tv e stampa nazionale italiana

Depositato assestamento di bilancio: 500 milioni di debito per emergenza Covid. Via la soglia dei 100mila euro per stipendi pubblici.

A causa dell'emergenza Covid 19 il Consiglio torna al Kursaal, così come nella sessione di aprile. Questa volta niente test sierologici per i consiglieri e in sala ci sono anche i tre Segretari di Stato Ugolini, Lonfernini e Righi, che hanno superato il contagio. In apertura di lavori la Reggenza ha comunicato che tutte le istanze d'arengo presentate il 5 aprile sono state ammesse e quindi approderanno all'esame dell'aula entro il semestre. Ben 56 i consiglieri iscritti a parlare, sull'attualità, oltre a tutti 10 i membri del Congresso di Stato e prima della pausa sono intervenuti in 19.

Diversi interventi hanno criticato recenti esternazioni, inerenti la politica italiana, in una tv  e sulla stampa nazionale d'oltreconfine, da parte del Dirigente del tribunale Giovanni Guzzetta. Il primo a sottolinearne l'inopportunità il Segretario di Stato alla Giustizia Massimo Andrea Ugolini a cui si è associato il Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti, ed anche i consiglieri di maggioranza Alessandro Cardelli, Daniela Giannoni e Maria Luisa Berti. Perplessità anche da parte di Rossano Fabbri di Libera che tuttavia non concorda con la decisione di ridurre lo stipendio al Dirigente, con una delibera del 13 maggio che annulla, quella del precedente Governo, che invece gli aveva accordato un aumento a fine 2018.

Pur non essendo all'ordine del giorno di questa sessione consigliare è finito al centro del dibattito anche il prossimo assestamento di bilancio, già depositato in segreteria istituzionale. Previsto un indebitamento di circa 500 milioni di euro. Serviranno – ha dichiarato il Segretario Gatti – a reperire la necessaria liquidità per fare fronte a interventi da mettere in campo per l'emergenza Covid. Sulla questione, Eva Guidi, per Libera, ha presentato un ordine del giorno col quale si chiede la definizione di un progetto paese per l'utilizzo dell'ingente prestito, evitando di destinarlo alla spesa corrente e concordando condizioni sostenibili che non mettano a rischio l'autonomia del paese. Guerrino Zanotti ha fatto notare che nel progetto di assestamento si prevede anche il superamento della soglia dei 100 mila euro negli stipendi pubblici, imposta da un referendum. Il consigliere di Libera ha rimarcato il fatto che da forza di opposizione Rete aveva sostenuto quella scelta che ora verrebbe di fatto sconfessata.

In aula si è riproposta anche la recente polemica sul porta a porta, dopo che il Segretario Canti ha dichiarato che è al tramonto, delineando un sistema basato sulle isole ecologiche. Anche in questo caso Libera e Rf, con il Consigliere Zafferani, hanno puntato il dito contro Rete per il dietrofront rispetto alle posizioni che aveva quando si trovava all'opposizione. Gloria Arcangeloni ha fatto notare che non è stato raggiunto il 70% di differenziata, richiesto dall'accordo con l'Emilia Romagna, e quindi va analizzata la situazione e approntata una strategia diversa ed efficace. Il Segretario Canti, in apertura, aveva dichiarato che non risponde al vero che voglia accantonare il progetto San Marino Bio, ma ha revocato una consulenza nell'ottica della riduzione della spesa corrente.

In aula anche il richiamo, da parte di Barbara Gozi ed Aida Selva, del Pdcs, ad una normativa contro l'utero in affitto. Pasquale Valentini, quale presidente della Commissione Affari Costituzionali, ha riferito di uno scambio di missive sulla tutela dei diritti umani con un organismo parlamentare britannico e il parlamento del Lussemburgo. “L'emergenza Covid – ha dichiarato - non può servire da pretesto per intaccare lo stato di diritto”.

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