Sarà l'autunno a portare con sé i primi effetti del contenimento della spesa nel settore pubblico. Primo atto: l'obbligo per tutti i dipendenti di timbrare entrata e uscita dal lavoro, senza alcune eccezione. Per chi lavora nella Pubblica Amministrazione si profilano anche rigorosi controlli sulla presenze, con tanto di telecamere per verificare l'identità di chi timbra il cartellino e le eventuali uscite non autorizzate. E poi dispositivi sulle auto di servizio per controllare gli spostamenti e sistemi per rilevare le presenze, unitamente a nuovi orari di lavoro. In programma un monitoraggio dell'intero apparato, compreso le retribuzioni, per arrivare ad un risparmio almeno del 2%. Per raggiungere l'obiettivo si pensa di agire sul contenimento del turn over, che sarà consentito solo per il 40% delle persone che nell'anno andranno in pensione. Entro il 15 di settembre i vari enti dovranno presentare un piano di riduzione per la copertura dei posti vacanti. Poi il taglio drastico degli straordinari, che non saranno più autorizzati, anche in forma forfetaria. Quei settori che fino ad ora hanno fatto ricorso costante al lavoro straordinario dovranno presentare un piano, entro la fine di settembre, di riorganizzazione degli orari proprio per evitare esborsi ulteriori. Stretta anche per le maggiorazioni del servizio ordinario e reperibilità, in particolare per ISS e Aziende Autonome. Di notte e nei giorni festivi dovrà essere presente solo il personale strettamente indispensabile. La riduzione drastica degli straordinari riguarderà anche i Corpi di Polizia, che dovranno collaborare maggiormente e coordinarsi per garantire i servizi. Per loro, entro il 30 ottobre, arriveranno collaboratori amministrativi, trasferiti da altri settori del pubblico allargato, consentendo così agli agenti di svolgere i servizi specifici. Per i dirigenti spariscono i premi legati ai risultati di gestione, mentre le indennità ed i compensi in generale saranno riordinati entro il 15 di novembre.
Sergio Barducci
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