Grecia: ok del Parlamento al primo pacchetto di misure di austerità
“Tra settembre e ottobre ci saranno nuove elezioni in Grecia”. L'annuncio del ministro dell'Interno Nikos Voutsis era piuttosto prevedibile, considerati gli ultimi sviluppi del quadro politico. Dopo il voto del Parlamento, che ha dato il via libera alla prima dolorosa tranche di tagli, Tsipras non ha più una maggioranza. 38 i dissidenti – tra i deputati di Syriza -; tra loro figure carismatiche come Yanis Varoufakis – ormai in rottura aperta con la linea politica del Premier -, e il ministro Lafazanis. Inevitabile, a questo punto, un rimpasto di Governo, in vista della tornata elettorale. Secondo fonti di stampa Tsipras avrebbe intenzione di procedere in questo senso il più rapidamente possibile, forte anche dell'appoggio esterno delle opposizioni filo-UE. Dopo l'impennata di orgoglio popolare del referendum, insomma, la situazione ora – vista da Bruxelles e Francoforte - appare quasi completamente “normalizzata”. Ritorna l'ossigeno, ma con parsimonia. Draghi annuncia un aumento della liquidità di 900 milioni di euro. Per metà agosto invece - assicura Juncker – verrà concesso l'atteso prestito-ponte dell'UE. Lunedì riapriranno le banche, ma questo difficilmente attenuerà il malcontento che monta nella società greca. E non solo perché restano confermati i limiti ai prelevamenti di denaro. Gli aumenti dell'IVA appena approvati – afferma uno studio – innescheranno un aumento immediato dei prezzi, soprattutto dei generi alimentari. Il timore è che scene di violenza, come quelle viste ieri sera in Piazza Syntagma, possano ripetersi anche nei prossimi giorni
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