Green pass, vaccini e relazioni bilaterali: Libera, "la sovranità va salvaguardata con responsabilità e diplomazia”
Una serata partecipata su un tema, la sanità, che continua a catalizzare l'attenzione di cittadini e politica. Ecco quindi che Libera torna ad accendere i riflettori su vaccino e green pass, puntandoli anche sul nuovo ospedale. Accanto a Matteo Ciacci, Guerrino Zanotti e Franco Santi, il Presidente della provincia di Rimini Riziero Santi e l'ex direttore dell'Authority Sanitaria Gabriele Rinaldi. Il titolo provocatorio - “i sammarinesi sono cavie?” - riporta al problema di fondo, ribadito dai due consiglieri: le criticità di San Marino riflettono le difficoltà nei rapporti bilaterali con l'Italia.
Ai due accordi di cooperazione sulla lotta alla pandemia e per l'approvvigionamento dei vaccini – ricordano – sono seguiti l'inserimento nel paese in lista C e la deroga per il certificato verde che evidenzia come fuori confine non sia stata riconosciuta l'efficacia della campagna vaccinale sammarinese. Per Riziero Santi non ha aiutato il dibattito politico sullo Sputnik, con prese di posizione contrastanti, anche di diversi sindaci del circondario, che hanno catturato l'attenzione mediatica. Per il segretario di Libera la sovranità va sempre salvaguardata “ma con responsabilità e diplomazia”. Oggi paghiamo – dice Ciacci – alcuni passi falsi. Fa riferimento alle aperture di novembre 2020 che – alla luce degli accordi sottoscritti – andavano decise dopo un confronto costante con le autorità italiane. I disagi di oggi – ribadisce - partono da allora.
Chiara e netta la posizione di Libera: “Siamo per lo Sputnik e per l'accordo con lo Spallanzani”. Chiede con forza che vengano diffuse le risultanze del lavoro dell'università di Bologna sugli effetti collaterali del vaccino russo e che il comitato di bioetica supporti la campagna vaccinale sammarinese dal punto di vista scientifico, affinché venga riconosciuta anche fuori dal nostro paese. Infine, sul futuro, Rinaldi sollecita a non concentrarsi sull'emergenza senza una visione comune della sanità. L'ospedale – dice – deve rimanere pubblico. E se l'obiettivo è salvaguardare il welfare occorre guardare alle opportunità, abbandonando l'approccio puramente ragionieristico. “Non dovremo mai trovarci nella situazione in cui chi ha denaro possa avere di più” - affermano da Libera. “Nessuno deve essere lasciato indietro”.
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