Ieri il dibattito organizzato da Sinistra Unita sulla società civile
Esiste a San Marino una società civile? Secondo Fernando Bindi – tra i fondatori di Alleanza Popolare – la risposta è no. Fino a vent’anni prima ci credeva, ma oggi, invisibile e silenziosa, non si ribella neppure allo scempio del territorio. La distanza tra politica e gente comune è minima, non esistono filtri, è un rapporto tra suddito e principe: diretto, clientelare. Francesca Michelotti, di Sinistra Unita, ci crede ancora nel risveglio delle coscienze. “Il Governo – commenta con amara ironia - ha commesso moltissimi errori ma merita tutta la nostra umana comprensione perché la situazione è difficile”. Guarda al futuro economico con una certezza: tutte le ipotesi su modello di sviluppo sono premature perché occorre ridare slancio all’economia reale, a chi si misura con regole di mercato. Ne è convinto anche Giuliano Tamagnini. Il Segreatrio della csdl boccia la piazza finanziaria ma invita a puntare su servizi, commercio, turismo e imprese. I rapporti con l’Italia passano attraverso l’immediato scambio di informazioni a livello bancario. “Così scoperchieremo – dice - tutto il residuo di malaffare”. Altro imperativo: procedere a grandi passi verso l’Unione Europea. Angela Venturini, dell’Unione dei Moderati, non ci sta a vedere il Governo ridotto a capro espiatorio. Lo difende e ricorda le cose fatte. Era dal 1958 che i bilanci non calavano, ma l’Esecutivo ha congelato 15 milioni di euro; altri 5 sono frutto di tagli alle Segreterie di Stato e alle spese. E non è finita. Tra le cose importanti ci sono anche i pacchetti moneyval e trasparenza. “Nell’ultimo Consiglio girava voce che il Governo sarebbe caduto. L’Esecutivo ha rischiato a causa di Zavorre trasversali. Lo ha salvato la legge elettorale. Ma non è difficile far cadere un Governo – dice la Venturini - è difficile mettersi assieme”. Per Simone Celli la legge elettorale è un passo avanti, ma il buon Governo si determina con i fatti. Per il Segretario del Psrs occorre saper gestire la crisi limitando i danni e ridisegnando la San Marino dei prossimi 20 anni. Celli guarda al rinnovamento e chiede un’operazione verità sui conti pubblici. L’ultima parola torna alla Michelotti. “Quando riusciremo a risolvere i problemi con l’Italia – conclude - i confini della nostra sovranità saranno diversi. E’ da lì che bisognerà partire per adeguare il nostro nuovo modello di sviluppo”.
Monica Fabbri
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