IGR: i sindacati bocciano le proposte e la Csu minaccia la mobilitazione
Quanto alla lotta all'evasione passa, per il sindacato, dalla verifica delle incongruità fra patrimoni e redditi dichiarati e dalla certezza della pena. Chiede a tal proposito di abbassare sensibilmente la soglia oltre la quale scatta il reato penale. Pollice verso anche alla cancellazione delle deducibilità e all'uniformazione della quota di abbattimento sui redditi da pensione dei soggetti residenti a quella attualmente prevista per i redditi da lavoro dipendente.
Giudica inoltre indegno l'abbattimento per i lavoratori frontalieri della detrazione del 7% e della no tax area. Per la Csu è la riproposizione pura e semplice della tassa etnica.
Critiche anche dall'Usl sebbene con toni più “morbidi”. Invita a mettere da parte rancori e divisioni e pur condividendo la necessità della messa in sicurezza dei conti pubblici, dice no ad artifici contabili.
“Non abbiamo ancora adeguato la nostra normativa fiscale alle Convenzioni internazionali – scrive - ed ancora stiamo discutendo su ipotesi di aumento delle aliquote mentre nel mondo il modello fiscale di riferimento è quello della flat tax”. Mentre altrove vi è un forte impegno per abbassare le tasse, San Marino si muove in controtendenza e “ciò non giova – dice - all’economia”. “Il rilancio del Paese – scrive l'Usl - non può prescindere da un concreto sostegno innanzitutto alle imprese, che si sostanzia anche attraverso un virtuoso accertamento dei redditi, poiché senza queste non ci può essere occupazione produttiva, rilancio dei consumi, tenuta e miglioramento del welfare”. I sindacati invocano l'equità fiscale con un'unica voce. Richiesta che arriva anche dall'Unione consumatori sammarinesi che guarda poi alla smac card come strumento utilizzabile ovunque, compresi gli uffici statali. Il confronto dunque prosegue.
Venerdì tocca alle associazioni datoriali.
MF