Ilva: Vendola, su mio interrogatorio "barbarie" di un giornale
''Intollerabile'': così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, definisce in una nota il titolo di un giornale nazionale (Il Fatto quotidiano, ndr) sull'interrogatorio-fiume a cui il governatore è stato sottoposto, su sua richiesta, dai magistrati della Procura di Taranto, che lo hanno indagato per concorso in concussione aggravata nell'inchiesta per disastro ambientale a carico dell'Ilva. "Ieri sono stato interrogato dai giudici di Taranto per sei ore - afferma Vendola - uscendo da quegli uffici dopo le 22. Credo di aver adempiuto al mio dovere di cittadino e di rappresentante di una istituzione. Stamane un giornale, in prima pagina, attribuisce 'all'accusa' un giudizio di insufficienza delle mie risposte. A leggere quella testata per la Procura sarebbero stati 'troppi' i 'non ricordo'. Trovo intollerabile che un giornale possa attribuire alla Procura un giudizio del genere come fosse un pettegolezzo, sussurrato nottetempo, peraltro da giudici che hanno usato professionalità e molto garbo nel rivolgermi domande e ascoltarmi''. Vendola spiega che questo ''è intollerabile perché nessuno, oltre ai presenti, poteva conoscere il contenuto dell'interrogatorio o poteva farsene un'idea. E sono certo che nessuno dei presenti ha potuto diffondere notizie o giudizi''. Il governatore definisce la prima pagina del giornale in questione ''un episodio di barbarie, in cui persone e istituzioni, non solo la Regione ma anche la magistratura, sono vittime. In questo modo di procedere - conclude Vendola - si perde il senso della giustizia e lo si fa perdere alla comunità. Io non mi posso arrendere a questo degrado". (ANSA)
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