In Commissione Finanze l'onda lunga del rollover
Zonzini, "Non sono state presentate mozioni di sfiducia. Dialettica vivace segnale di democrazia". Approvato all'unanimità il PDL di Righi su Società benefit
Il rollover del debito torna a tenere banco in Commissione Finanze. Per Andrea Zafferani l'ordine del giorno di Rete è una “mozione di sfiducia a Marco Gatti”, che – rimarca - non lo ha interpretato come stimolo vista la “reazione forte” nei confronti dell'alleato su spesa pubblica e politiche di sviluppo. Situazione definita dal Commissario di RF “imbarazzante e paradossale, che si gioca su conti dello Stato, politica economica e riforme che mancano, con rimpalli di responsabilità”. Punta poi il dito sulla riforma fiscale rimasta in un cassetto. Dubita che il Segretario la presenterà a un anno dalle elezioni.
Giovanni Zonzini assicura sulla volontà della maggioranza “di andare avanti se ci sono le condizioni. “Non sono state presentate mozioni di sfiducia, la dialettica vivace non è fattore di debolezza ma lezione di democrazia”. “Da parte nostra – aggiunge – abbiamo dimostrato la più ampia disponibilità a ragionare insieme, ad ampliare il mandato dell’odg secondo una volontà costruttiva”.
“Ciò che era un passaggio tecnico è diventata questione politica”, rimarca William Casali della DC, che invita a togliere dal tavolo elementi di tensione. Sull'assenza di un piano di sviluppo economico torna invece Matteo Ciacci, che critica la Segreteria Industria per aver messo in campo iniziative senza risultati concreti. E sprona Domani Motus Liberi ad una riflessione dopo 4 anni in cui è stata “costretta a chinare il capo su progetti come Amazon e San Marino 2030”. “Il paese – conclude – merita un finale di legislatura che metta a fuoco le priorità”.
Righi però non ci sta: ricorda i numeri in crescita su imposte ed export, il migliaio di aziende in più e grandi player come Aquila Capital che si interessano a San Marino “quando fino a ieri – afferma - neanche sapevano dov'era sulla cartina”. Riguardo a ciò che è mancato: “speravo – ammette - che alcune cose venissero gestite meglio, in termini di progettualità e capacità di lavorare in modo coordinato, senza lasciarsi andare a giochi politici che nulla hanno a che fare con lo sviluppo del Paese”. Per Michela Pelliccioni la risposta è nel report FMI: “Ciò che ha trainato il paese – sottolinea – è l'industria”.
Si passa quindi all'esame del progetto di legge quadro in materia di Società benefit. “Le finalità sono chiare – dice Righi - si inserisce nell’ordinamento sammarinese una disciplina riconosciuta in altri Paesi, una qualifica che possono ottenere società neo costituite o già esistenti. Avere la possibilità di presentare una certificazione, un riconoscimento di processi di sostenibilità e di lavoro a favore della comunità è certamente importante in vista di sfide globali. Tra le novità la creazione di un sistema rating e una borsa dedicata alle piccole e medie imprese, affinché la certificazione venga riconosciuta anche all’estero. Il PDL è approvato all'unanimità.
[Banner_Google_ADS]