In Consiglio riflettori sui "furbetti": oltre 6 milioni di contributi di gestione separata non versati
Il Segretario Canti, "Governo al lavoro per recuperare e salvaguardare i versamenti". Aula alle prese con i Decreti. A monopolizzare l'attenzione quello sui dipartimenti
La proroga straordinaria al 31 marzo dei termini di versamento dei contributi di gestione separata riaccende i riflettori sui “furbetti” che non li pagano, la maggior parte lavoratori autonomi e amministratori di società non residenti. Fenomeno “non più sostenibile”, afferma Emanuele Santi di Rete, che fa parlare i numeri: “oltre 6 milioni di euro non versati di gestione separata tra primo e secondo pilastro”. 2.500 i contribuenti non in regola, tra residenti e non: “quasi la metà degli operatori economici”. Problema “atavico” che fa dello Stato – dice - un “cattivo riscossore”. Il Governo ci sta lavorando: “Sono in corso approfondimenti per studiare la miglior norma possibile”, informa il Segretario alla Giustizia Stefano Canti. Obiettivo: recuperare e salvaguardare i versamenti, perché “tutelare le risorse pensionistiche significa difendere il futuro dei nostri giovani”.
Si passa quindi alla regolamentazione dei flussi di migrazione per motivi di lavoro ed esigenze straordinarie. 300, nel 2025, il numero massimo di permessi di soggiorno stagionali; 670 quelli temporanei, compresi 5 per fornai e altrettanti per macellai, figure difficili da reperire. A monopolizzare l'Aula è però il Decreto sul fabbisogno dei dipartimenti della Pubblica Amministrazione, affinché ogni Segreteria di Stato abbia una struttura dedicata. “Non supererà le undici nuove posizioni” – assicura il Segretario agli Interni Andrea Belluzzi, ma per RF è uno spreco di denaro pubblico “di almeno 400.000 euro l'anno”. La pa – avverte Nicola Renzi - sarà meno funzionale “perché stiamo parcellizzando le competenze”. Per Fabio Righi di Domani Motus Liberi non c'è logica né visione: “Avrebbe avuto più senso intervenire sugli staff di Segreteria”. “Stiamo creando dipartimenti che vanno nella direzione di strutture ministeriali vere e proprie”, chiarisce il Segretario, che taccia come provocazione gli emendamenti abrogativi di RF, tutti respinti: “Potevate fare interventi critici – afferma - ma avete confermato di essere il partito del no”. RF difende con forza la sua scelta, per “smontare articolo per articolo” un provvedimento che ritiene ispirato da “una logica spartitoria”, e “nessun consigliere di maggioranza – fa notare Enrico Carattoni – è intervenuto per sostenerlo”.
Poco prima della sospensione della seduta – che riprenderà in serata – è stato anche ratificato il decreto su Profili di Ruolo e variazioni al Secondo Fabbisogno Generale del Settore Pubblico Allargato. Gli occhi della politica (e non solo) sono anche puntati sul Decreto 36, probabilmente l'ultimo che verrà esaminato. Si tratta della Salvaguardia degli effetti del Decreto Delegato "Misure di sostegno per la riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere". Gli hotel ne attendono la ratifica per poter accedere ai mutui agevolati: c'è chi lamenta di aver avviato cantieri e di non avere più i mezzi per terminare i lavori. Un emendamento firmato dalla maggioranza – tranne il Psd del Segretario al Turismo Federico Pedini Amati – prevede che, vista la dichiarazione di decadenza del 7 marzo, siano fatti salvi gli effetti sui mutui stipulati nel periodo di vigenza del Decreto, escludendo quindi dal credito agevolato mutui preesistenti. Tradotto: il rimborso degli interessi non sarà retroattivo. Proprio questa mattina Nicola Renzi commentava: “Siamo davanti all'ennesimo psicodramma in maggioranza, che sta cercando la quadra”.
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