L’incontro fortuito col ministro Tremonti in Parlamento ha scatenato la reazione del Psd

Un incontro rivelatore, così il Psd definisce quanto accaduto a Roma. “Il ministro non vuole parole ma fatti”, esordisce il segretario Giovagnoli. E la valutazione di Fiorenzo Stolfi è ancora più dura: “Se l’obiettivo dell’Italia è renderci un protettorato, lotteremo in ogni sede, ma se le richieste vanno nel nostro interesse la musica cambia”, e avverte di badare più alla sostanza. “E’ giunto il momento che il governo paghi il conto – aggiunge Riccardi – da un anno e mezzo sapevano tutto questo e non ci hanno detto nulla”. Giuseppe Morganti rivela l’esistenza di tre dossier pesanti, sul tavolo di Tremonti, contro San Marino: “Per questo ha un giudizio negativo nei nostri confronti: pesano i documenti di Guardia di finanza, con 800 ispezioni in piedi, e quelli dei servizi segreti che riferiscono dell’esistenza della criminalità organizzata nel nostro Paese. Il nostro sospetto – conclude – è che qualcuno voglia davvero preferire rimanere in black list”. E in merito alla registrazione di Palazzo Begni, il capogruppo Felici annuncia un prossimo incontro pubblico col resto dell’opposizione, per svelarne i contenuti più eclatanti. Nel video l'intervista a Fiorenzo Stolfi.

Francesca Biliotti

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