Ad aprire il confronto, il Segretario di Stato per il Lavoro, Paride Andreoli che ha indicato quali priorità del Governo quella di saper raccogliere la sfida della modernizzazione e pervenire in breve tempo ad una riforma del mercato del lavoro. Un accenno poi alla necessità di mettere mano alla legge sul collocamento del 1989, varando una nuova normativa che integri la precedente e riguardi tutte le forme di lavoro atipico, senza dimenticare un apposito regolamento del lavoro frontaliero. Dal Segretario Provinciale della UIL, Giuseppina Morolli un appello a considerare i frontalieri quale risorsa irrinunciabile per l’economia del Paese e la richiesta di una specifica legge ordinaria che disciplini il trattamento fiscale della categoria, abbandonando di fatto l’attuale regolamentazione, anno per anno, nell’ambito della finanziaria. Da Giuliano Tamagnini della CSDL una riflessione sul fatto che a San Marino le regole ci sono ma spesso vengono disattese anche per una certa carenza di controlli nelle aziende. E’ inutile – ha detto – parlare di flessibilità quando la gestione dei rapporti di lavoro è a totale discrezione delle imprese. La condizione di precarietà che interessa i frontalieri sta coinvolgendo sempre di più anche i giovani sammarinesi, creando una turbativa da non sottovalutare. Riflessione a cui si unisce Luca Montanari della CDLS ribadendo la necessità di intervenire per una stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Dall’87 non vengono più concessi ai frontalieri contratti a tempo indeterminato e si assiste ad un progressivo aumento del lavoro sommerso. Una tendenza – ha concluso - a cui va messo un freno.
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