Infiltrazioni mafiose: la relazione del segretario Augusto Casali

“Nuova pagina da oggi, ne va dell’indipendenza della Repubblica”. Con queste parole il segretario alla Giustizia Augusto Casali ha concluso l’attesa relazione sulle infiltrazioni malavitose. Non solo una fotografia della situazione attuale, ma una serie di progetti e relative scadenze. Anzitutto la commissione antimafia, che potrebbe arrivare in Consiglio anche con procedura d’urgenza. L’idea è renderla operativa prima dell’estate, lì arriveranno tutti i documenti di cui dispone il congresso di Stato, in primis la relazione del magistrato dirigente. Un osservatorio permanente potrebbe essere operativo entro giugno. E sui corpi di polizia “Non è possibile – ha sottolineato Casali – che tre corpi lavorino a compartimenti stagni. C’è richiesta di più risorse umane e finanziarie, si farà quanto si potrà – ha promesso – ma le unità in forze sono circa 240, un uomo ogni 130 abitanti, non è percentualmente poco”. Quindi riorganizzazione, corsi di specializzazione e preparazione grazie a protocolli d’intesa con l’esterno, per arrivare a una struttura di intelligence guidata da professionisti in grado di prevenire, investigare, monitorare. “Il pericolo per il nostro Paese – ha aggiunto – è l’occupazione del territorio, attraverso colletti bianchi perfettamente mimetizzati, attività commerciali e società di cui detengono le quote di maggioranza. Dobbiamo evitare – è l’auspicio – come suggerisce il magistrato dirigente, la criminalizzazione della società civile, oggi comunque attenta ad evidenziare anomalie e a reagire ai soprusi: il sistema, insieme a personaggi locali senza scrupoli, ha consentito l’ingresso di estranei dediti solo all’arricchimento personale. E’ vitale – ha finito – ripristinare il flusso di corrette informazioni con l’esterno, molti dei nostri problemi potrebbero essere risolti senza tanti clamori ma con efficacia”.

Francesca Biliotti

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