Iniziativa Adriatico Ionica: la cooperazione tra San Marino ed Emilia Romagna entra "in una fase operativa"
L'Assessore al Bilancio della Regione Paolo Calvano: "Attraverso i progetti di cooperazione territoriale europea abbiamo ulteriormente rafforzato il nostro rapporto”
La cooperazione tra San Marino ed Emilia Romagna nell'ambito dell'iniziativa Adriatico Ionica entra in una fase operativa: si collabora a progetti comuni che possano essere finanziati con risorse europee. E' un lavoro iniziato diverso tempo fa, portato avanti “con determinazione” ma “in silenzio”, tanto da essere “passato un po' sotto traccia”– afferma il Segretario agli Esteri Luca Beccari. Ciò che all'inizio poteva sembrare un'iniziativa “quasi simbolica” apre oggi a numerose opportunità, illustrate al Begni durante la visita di una delegazione della Regione. Tra i progetti di reciproco interesse troviamo viabilità, piste ciclopedonali, tratto ferroviario, iniziative in ambito turistico e sanitario, aeroporto di Rimini.
La strategia europea di cooperazione Adriatico Ionica poggia infatti su 4 pilastri: mobilità, ambiente, istruzione ed energia. Le relazioni tra i due territori sono solide, e l’Accordo di Associazione le intensificherà ulteriormente. Nell'occasione Beccari conferma la volontà di giungere presto a una rinnovata cornice dei rapporti bilaterali, proprio in virtù della nuova collocazione europea. Guarda quindi alla modifica dell’Accordo del 2013, auspicando che possa avvenire durante la prossima visita del Presidente Bonaccini.
“Il rapporto tra Emilia Romagna e San Marino parte da molto lontano e attraverso i progetti di cooperazione territoriale europea lo abbiamo ulteriormente rafforzato”, afferma l'Assessore al Bilancio e ai Rapporti Ue Paolo Calvano, che fa quindi riferimento al programma Adrion, “partito qualche mese fa” e che vede San Marino assieme ad Emilia Romagna e altri 9 Stati, “con l'idea di rafforzare la cooperazione a livello europeo per creare sui territori opportunità molto concrete offerte dall'Europa”.
L'Emilia Romagna ha una sede a Bruxelles “abilissima nella tessitura di relazioni internazionali”, sottolinea il Direttore Generale alle Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni della Regione Francesco Frieri. “San Marino – dice - può beneficiare di questa rete diplomatica”, anche "per ottenere il GECT" (gruppi europei di cooperazione territoriale), che deve essere approvato dalla Commissione Europea. “Concretamente possiamo declinare nei prossimi mesi questo accordo in tanti modi. Ad esempio: infrastrutture, trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni - dal campo sanitario fino alla burocrazia classica – quindi utilizzo di dati, intelligenza artificiale legata a processi più o meno complessi. Tutto ciò è una frontiera su cui l'Emilia Romagna è molto avanzata”. La Regione dispone anche di “elevatissime capacità di calcolo”, quindi, per qualsiasi applicazione San Marino volesse sviluppare, “anche con forze armate della Repubblica italiana”, potrebbe essere supportata dall'Emilia Romagna. “Siamo a disposizione di questa relazione fortissima” - conclude Frieri - “lo dico con un po' di orgoglio, anche da urbinate di nascita”.
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