CONSIGLIO GRANDE E GENERALE

Intemperanze ed espressioni sconvenienti in aula: fermo richiamo della Reggenza all'ordine

Riammessa la mascherina in tessuto. Respinti emendamenti dell'opposizione per abrogare controlli anti-assembramento delle forze dell'ordine nelle abitazioni private, anche su segnalazione

Intemperanze ed espressioni sconvenienti in aula: fermo richiamo della Reggenza all'ordine.

Dopo oltre quattro ore di contraddittorio relativamente pacato il dibattito preliminare alla ratifica dei decreti Covid si è scaldato in conclusione, durante le repliche. Il Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta ha detto che, stante l'andamento dei contagi, servirebbe un lockdown ma “non possiamo permettercelo”. Di qui le restrizioni volte al contenimento della pandemia, senza tuttavia chiudere tutto. Poi l'accusa alle opposizioni, in particolare RF, di speculare politicamente sulla pandemia senza fare proposte. Accusa respinta fermamente dai consiglieri di Repubblica Futura e Libera.

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I toni si sono alzati con espressioni pesanti al microfono e in aula. Per raffreddare il clima è stato necessario il richiamo della Reggenza che ha invitato i consiglieri a non disturbare chi sta parlando al microfono e a non utilizzare, durante gli interventi, espressioni sconvenienti, avvertendo che certi comportamenti non saranno più tollerati. Concluso il dibattito è cominciato l'esame degli emendamenti al decreto 46 del 27 febbraio. Approvato quello del Governo che elimina il divieto di utilizzo di mascherine in tessuto. Respinti gli emendamenti identici di Repubblica Futura e Libera che miravano ad abrogare, all'articolo 2, la parte che autorizza le forze dell'ordine a verificare, anche su segnalazione, il rispetto del divieto di assembramento, nelle abitazioni private. La seduta riprenderà domattina alle 8.30.

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