La condivisione di un unico ordine del giorno in Commissione Finanze appare come cosa fatta, anche se il Psd ancora non scioglie la riserva e si prende le ultime ore, prima della sessione che segnerà la seconda tornata di dibattito. Si cerca un punto di sintesi per votare un solo documento ma ancora resta qualche nodo da sciogliere. Psd e Patto ne hanno discusso a lungo e le posizioni si sono avvicinate. L'intento è quello di dimostrare unità d'intenti al Fondo Monetario Internazionale, che nel fine settimana vedrà impegnati a Washington il Governatore Valentini e il Vice Governatore, Arzilli. Il punto in comune è già contenuto nell'ordine del giorno approvato ’in Consiglio il 21 marzo scorso, dove assieme alla riforma tributaria si sono indicati come obiettivi prioritari, la messa in sicurezza del Bilancio dello Stato, il contenimento dei costi della PA ed il rafforzamento del settore bancario sammarinese, ma per il Psd alcuni dettagli dovranno essere valutati più approfonditamente. Anche i Socialisti Riformisti si dicono pronti a fare la propria parte, ma invitano a mettere da parte esasperati tatticismi che sono completamente fuori dal tempo. “Sarebbe stato doveroso - afferma - il confronto preliminare con tutte le forze di opposizione, e non soltanto con una di esse, per raggiungere l’importante risultato di un testo largamente condiviso”.
Esclusione lamentata anche dall'Upr che parla di mediazione al ribasso e di dinamiche già viste. Fa riferimento al dossier sull'Europa, “quando – scrive in una nota – il Psd abbandonò le sue posizioni storiche per privilegiare la tattica politica”. Nel merito della riforma l'Upr ritiene giustificate le critiche dei sindacati e le perplessità delle associazioni di categoria. “Un progetto – afferma – che non recepisce principi di equità, efficienza e semplificazione del sistema fiscale”. Critici anche i Socialisti Riformisti, che ritengono la proposta del governo non risponda alle reali esigenze del Paese. C’è un evidente deficit in termini di equità e di sviluppo. “Se non farà parte di un progetto Paese più ampio – dichiarano - rappresenterà l’ennesima grande opportunità persa per dare una prospettiva seria e credibile alla Repubblica”.
Sergio Barducci
Esclusione lamentata anche dall'Upr che parla di mediazione al ribasso e di dinamiche già viste. Fa riferimento al dossier sull'Europa, “quando – scrive in una nota – il Psd abbandonò le sue posizioni storiche per privilegiare la tattica politica”. Nel merito della riforma l'Upr ritiene giustificate le critiche dei sindacati e le perplessità delle associazioni di categoria. “Un progetto – afferma – che non recepisce principi di equità, efficienza e semplificazione del sistema fiscale”. Critici anche i Socialisti Riformisti, che ritengono la proposta del governo non risponda alle reali esigenze del Paese. C’è un evidente deficit in termini di equità e di sviluppo. “Se non farà parte di un progetto Paese più ampio – dichiarano - rappresenterà l’ennesima grande opportunità persa per dare una prospettiva seria e credibile alla Repubblica”.
Sergio Barducci
Riproduzione riservata ©