Possono essere commessi in ogni parte del mondo senza la presenza fisica sul posto e costituiscono il risvolto negativo dello sviluppo tecnologico. I reati informatici sono stati introdotti ufficialmente nell'ordinamento giuridico sammarinese. È necessario sviluppare idonee contromisure atte a contrastare o quantomeno limitare il progredire di tali forme criminose, si legge nel testo della disciplina. Sicurezza informatica che può declinarsi come “un bene comune”, indispensabile per la collettività, al pari delle risorse naturali. L'espressione reati informatici può essere intesa in due accezioni: in senso ampio, comprensivi di tutti gli illeciti comuni commessi mediante lo strumento informatico come la diffamazione online e in senso stretto, in riferimento a quelle figure di reato nelle quali l'elemento informatico – la connessione, l'elaboratore, il software – si presenta come elemento imprescindibile e caratterizzante della fattispecie: ad esempio la frode informatica o l'accesso abusivo ai sistemi informatici. Le contromisure a tutela dei cittadini contenute nella legge si legano agli obblighi assunti a livello internazionale raccomandati dal Consiglio d'Europa. In particolare nella Convenzione sulla Criminalità Informatica di Budapest del 23 novembre 2001 che mira ad istituire una normativa penale e processuale omogenea, in grado di eliminare le zone franche per il crimine online e risolvere i delicati problemi di giurisdizione e perseguibilità.
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