L'istanza era semplice. Ricordava che la toponomastica locale è carente di nomi di donne sammarinesi – anche perchè si è arrivati tardi a considerarle pienamente cittadine – e invitava a riequilibrare la situazione dedicandogli le nuove vie, piazze e parchi oppure rinominando quelle già esistenti. La maggior parte degli interventi accoglieva lo spirito della richiesta, confermava la necessità di una rappresentanza di genere nella toponomastica ma aggiungeva che, nella pratica, l'istanza non era accoglibile perchè modificare la situazione attuale comporta un costo non trascurabile. Taglia la testa al toro il Segretario agli interni. L'istanza, sottolinea Zanotti, non chiede questo. La proposta è assolutamente flessibile e guarda al futuro. Invito l'Aula ad accoglierla. Viene chiesta la votazione segreta. Risultato: la parità toponomastica viene clamorosamente bocciata con 36 voti contrari e appena 6 a favore. Non è roba da crisi di governo, non si apriranno verifiche in maggioranza ma forse – senza scendere in analisi vetero-femministe – è il segno che la politica, tutta, dovrebbe ascoltare di più, non solo il Paese ma anche quello che viene letto e detto in Aula.
Sonia Tura
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy